Tensione alta a Bologna per due manifestazioni contrapposte: da un lato CasaPound e Rete dei patrioti, dall’altro il contro-corteo dei collettivi antifascisti. Si sono registrati alcuni scontri tra le forze dell’ordine e gli antagonisti sulla scalinata del Pincio. Il gruppo aveva raggiunto rapidamente via Indipendenza, percorrendo via Irnerio, per raggiungere la zona vicina dove si trova il gruppo di estrema destra. Ad un certo punto in tanti dal corteo antagonista si sono diretti con il volto coperto verso il parco della Montagnola fin sulla scalinata dove c’è stato il contatto con le forze dell’ordine, tra lancio di fumogeni e petardi. Sotto la scalinata si trovava l’altro gruppo, diviso da un cordone di polizia, in piazza XX settembre.

Lanci di petardi e liquidi dalle finestre dei palazzi del centro di Bologna hanno accolto il passaggio del corteo dei patrioti e di CasaPound che è partito da via Gramsci diretto verso piazza XX Settembre. Alla manifestazione, molto contestata a Bologna, hanno partecipato alcune centinaia di persone. Nel frattempo il corteo dei collettivi studenteschi, antagonisti e centri sociali – composto da un migliaio di persone sfilava per il centro della citta per chiedere che “i fascisti vadano via da Bologna”. Partito da piazza del Nettuno, ha raggiunto via Irnerio dopo aver percorso strada Maggiore, piazza Aldrovandi, via Petroni e via Zamboni. “Contro il fascismo di strada e di governo”, stava scritto su uno striscione. Un uomo – con un vistoso tatuaggio – è stato accerchiato e malmenato, dopo una lite, da alcuni partecipanti al corteo antifascista.

I due gruppi si sono fronteggiati a distanza, divisi dal cantiere del tram di via Indipendenza e da due cordoni di polizia in tenuta antisommossa. Anche il ponte vicino alla stazione ferroviaria è stato bloccato da un cordone di Polizia. Dopo gli scontri tra manifestanti e polizia, che ha cercato di bloccare la discesa del collettivi antifascisti dalle scalinate del Pincio, la situazione è tornata ad una relativa calma, con i collettivi che si sono diretti verso l’autostazione. Oltre al contro-corteo di antagonisti, c’era anche un secondo fronte della protesta a Bologna contro la manifestazione di CasaPound. Circa 200 anarchici da piazza dell’Unità, ha spiegato la Questura, hanno iniziato un corteo non preavvisato arrivando sul ponte Matteotti dove hanno trovato il blocco creato dai reparti inquadrati della Polizia di Stato “la cui posizione era necessaria per impedire un eventuale contatto con i manifestanti della Rete dei Patrioti radunati in piazza XX settembre”. In questo caso non ci sono stati scontri e i manifestanti sono tornati indietro.

In mattinata si è tenuto il presidio organizzato da Anpi e Cgil contro la manifestazione delle organizzazioni di estrema destra. In piazza Nettuno, davanti al sacrario dei partigiani, alcune centinaia di persone sono scese in piazza tra cui vari esponenti locali e nazionali del centrosinistra. Presenti la segretaria del Pd Elly Schlein e Nicola Fratoianni di Sinistra italiana. “Non credo sia stata una scelta giusta quella di fare manifestare le destre estreme a pochi metri dalla stazione di Bologna che è ancora per tutto il Paese una ferita aperta, per cui le famiglie delle vittime della strage hanno dovuto lottare per 40 anni per sentenze che chiariscono la responsabilità dell’estrema destra”, ha detto Elly Schlein. “Le organizzazioni neofasciste siano sciolte, andava fatto già da tempo”, ha sottolineato la segretaria dem. Contro la manifestazione dell’estrema destra si era schierato il sindaco Matteo Lepore che aveva chiesto lo spostamento della manifestazione in altra sede, lontano dalla stazione.

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