Demo Morselli, indimenticabile direttore d’orchestra accanto a Maurizio Costanzo, non è solo un volto tv ma anche un musicista che ha collaborato con i più grandi della musica italiana, da Jovanotti a Gino Paoli. E a pochi giorni dal suo 63esimo compleanno si è raccontato in un’intervista a Repubblica: “Con Lorenzo Jovanotti c’è stata un’amicizia fraterna. Fui chiamato da Claudio Cecchetto per le registrazioni dell’album Lorenzo 1999 e Jovanotti rimase affascinato dalla tromba. Mi chiese di dargli delle lezioni, andavo a casa sua a Milano. E la suonò poi durante il tour con Pino Daniele e Eros Ramazzotti, al quale partecipai: facevamo sold out ovunque. Arrivammo anche a Berlino, Amsterdam e Parigi. C’era un’intesa da amici, oltre che professionale. Poi quando Maurizio Costanzo mi ha chiamato a Roma le cose per me sono cambiate”.
Cosa intende Morselli quando parla di cambiamento? “La mia figura come trombettista è sparita, ha lasciato il posto a quella di arrangiatore e direttore d’orchestra a servizio della tv. È un’arma a doppio taglio perché ti rende popolare, ma se vuoi proporre qualcosa di più particolare, come la classica o il jazz, la gente pensa che sei quello del Costanzo e che non c’entri nulla con quei generi. Non conosce la tua estrazione. La tv ti mette il timbro e per la massa rimani quello. Puoi continuare a ripetere che hai studiato al conservatorio, che hai suonato con Ray Charles e i Simply Red, ma loro ti vedranno sempre così”.
E come mai il musicista è poi scomparso dalla tv? “Durante la quindicesima edizione di Buona domenica non reggevo più ritmi che erano diventati logoranti, dato che facevo anche il Maurizio Costanzo show, concerti live e registrazioni. Pensavo che sarei potuto rientrare in un secondo momento. Per gli artisti vale un detto, ‘si chiude una porta e anche il portone’: ho avuto la presunzione di prendere un anno sabbatico e poi nessuno mi ha richiamato“. Così è andata fino a quando Morselli è tornato a I Fatti Vostri, su RaiDue, sempre come direttore d’orchestra. Ora però non è in tv da tre anni e ammette: “Se mi chiamasse un programma interessante ci andrei volentieri: la tv mi ha reso popolare e non smetterò mai di ringraziarla”. Un conduttore coi amerebbe lavorare? “Paolo Bonolis“.