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Mattarella in Cina: “Rimuovere barriere ai prodotti italiani”. E sull’Ucraina: “Pure Pechino si adoperi per porre fine alla guerra”

Riequilibrare i rapporti commerciali e lavorare per la pace. Dall’università di Pechino, Sergio Mattarella lancia il suo duplice messaggio alla Cina. Lo fa durante la lectio magistralis all’università della capitale, arrivata nel cuore della sua visita nel Paese del Dragone. “La Cina è, per l’Italia, il primo partner economico in Asia. Lo spirito costruttivo che ci anima sollecita un rapporto equilibrato che consenta, con la rimozione delle barriere che ostacolano l’accesso al mercato cinese di prodotti italiani di eccellenza, di corrispondere alle attese dei consumatori cinesi, sempre più esigenti e attenti alla qualità. Vale per l’approccio in ambito finanziario, aperto a nuovi investimenti cinesi – in una logica di trasparenza, concretezza e mutuo vantaggio – che stimolino occupazione e generino crescita del valore e delle competenze”, ha detto il presidente della Repubblica, che da tre giorni si trova a Pechino.

I rapporti commerciali – Prima dell’intervento all’università, nel suo terzo giorno in Cina, il capo dello Stato ha incontrato il premier cinese Li Qiang. “La visita della presidente Meloni e mia a distanza di pochi mesi sottolinea la volontà dell’Italia di intensificare il più possibile i già eccellenti rapporti tra Cina e Italia sotto ogni profilo dei vari aspetti della vita bilaterale e internazionale – ha detto Mattarella Anche in quello economico abbiamo visto ieri con il Presidente XI Jinping, per l’azione del quale c’è grande considerazione da parte nostra, vi è una volontà di intensificare la collaborazione in maniera intensa”. Poi ha ricordato: “Abbiamo un interscambio che nell’arco di sei anni, tra il 2016 e il 2022, si è sostanzialmente raddoppiato, passando da 38 miliardi a quasi 74, con due osservazioni: che è ancora al di sotto del potenziale che vi è nelle collaborazioni commerciali tra Cina e Italia, quindi della volontà di ampliare il flusso commerciale e la collaborazione; e l’altra, l’esigenza di un riequilibrio nello sviluppo dei rapporti commerciali, tra esportazioni e importazioni tra Cina e Italia”. Lo stesso vale per gli investimenti: “Noi – ha proseguito il presidente – abbiamo molto a cuore gli investimenti cinesi in Italia e incoraggiamo quelli italiani in Cina, che sono cresciuti in maniera piuttosto veloce, sono arrivati a 15 miliardi nel 2023; auspichiamo che anche quelli cinesi possano crescere in Italia velocemente così come quelli italiani e anche questi sono al di sotto del potenziale possibile. Quindi questo è un primo tema di collaborazione che noi auspichiamo si sviluppi nell’ambito del partenariato strategico globale e dell’accordo triennale di attuazione che è stato sottoscritto in occasione della visita della presidente Meloni tre mesi fa. È quindi un piano di collaborazione crescente che vorremmo sviluppare insieme”.

“No a una stagione di protezionismo” – Inevitabile un commento che in qualche modo tiene conto dell’elezione di Donald Trump alla Casa Bianca.”Nessuno in Europa, men che meno l’Italia, immagina una stagione di protezionismo. In coerenza con questa impostazione riteniamo che situazioni e procedure riguardanti un settore commerciale – volte al raggiungimento di un’equa e corretta concorrenza e nell’intendimento di giungere a intese reciprocamente vantaggiose – non debbano ripercuotersi sulle pratiche commerciali di altri comparti. Un dialogo tra Pechino e l’Unione Europea fluido, responsabile e approfondito anche in ambito politico e strategico, rappresenterebbe un valore”, sono le parole di Mattarella. Che ha poi lanciato un messaggio: “Un dialogo tra Pechino e l’Unione Europea fluido, responsabile e approfondito rappresenterebbe un valore. Lo richiedono, del resto, questioni complesse che riguardano tutti noi. Tra queste non è in secondo piano la tutela e la promozione della dignità di ogni persona. Ribadire principi che rappresentano un presidio di civiltà, indipendentemente dai contesti politici, economici o culturali, non esprime interferenza nei confronti di alcuno. È, piuttosto, un invito – di valore universale – per comportamenti coerenti con la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, che impegna l’intera Comunità internazionale”.

“Pechino faccia sentire la sua voce per la pace” – Spazio, ovviamente, anche alle questioni belliche. “La Cina è uno dei protagonisti fondamentali della vita internazionale – ha detto il capo dello Stato – Desidero esprimere l’aspettativa che essa faccia uso della sua grande autorevolezza sul proscenio internazionale per ribadire la sua tradizionale posizione a sostegno delle norme di convivenza della comunità internazionale, adoperandosi per porre termine alla brutale aggressione russa all’indipendenza e alla integrità territoriale dell’Ucraina, primo passo per una pace giusta sulla base dei principi della Carta delle Nazioni Unite”. Secondo il capo dello Stato “un’altra area che sollecita l’impegno di tutti per bloccare la spirale di violenza è il Medio Oriente, martoriato dal criminale attacco terroristico di Hamas contro inermi cittadini israeliani, dall’inaccettabile scia di violenza contro la popolazione civile della Striscia di Gaza, dall’allargamento del conflitto al Libano meridionale. Occorre fermare subito la guerra, per avviare soluzioni anche all’immane crisi umanitaria che ne è derivata. Confido che la Cina vorrà aggiungere la sua voce affinché i diversi attori regionali esercitino moderazione e possa essere finalmente applicata una soluzione a due Stati tra Israele e la Palestina“. Poi il capo dello Stato ha aggiunto: “In caso di guerra nessuno in realtà vince ma tutti sarebbero sconfitti, perchè sarebbero perdenti, perchè hanno perduto molto che non recuperano più. Far comprendere questo è fondamentale e la cultura è il veicolo per farlo comprendere”. Mattarella ha sottolineato che “la guerra distrugge ogni cosa e quando si verifica impedisce che ci siano vincitori, non soltanto per l’aumento sconvolgente e terrificante di armi distruttive di sempre maggiore potenza e di sempre maggior numero nel mondo, ma anche perchè si sono moltiplicati gli strumenti che danno morte, perfino strumenti di vita quotidiana possono diventare strumenti di morte, di attacco e di distruzione. Sorprende che alcuni governanti del mondo sembra non rendersene conto”.

Prodi: “Bene sottolineare squilibrio della bilancia commerciale”- A Mattarella, Xi Jimping ha donato un campione del suolo lunare che è stato raccolto dalla sonda cinese Change 5 “a dimostrazione della cooperazione aerospaziale” tra i due Paesi: Lo spazio continua a rimanere luogo di collaborazione tra le nazioni, non di scontro”, ha detto l’inquilino del Quirinale. All’università di Pechino, invece, il presidente della Repubblica ha inaugurato la Agnelli Chair of Italian Culture ospitata e gestita dal China-Europe Philanthropy Innovation Research Center (Cepirc). Il primo titolare della Cattedra sarà Romano Prodi, presente all’evento: “Mattarella ha fatto bene a sottolineare lo squilibrio della bilancia commerciale. Bisogna trattare”, ha detto l’ex premier. “Trump? Mi auguro per una volta che un politico non dica la verità perché se fa le cose che ha detto finisce male”, ha aggiunto. E a proposito del nuovo presidente e i cambiamenti sul fronte ucraino, Prodi ha scherzato: “Bisogna vedere quello che dice Musk”. Poi, più serio, ha aggiunto: “La guerra finisce quando c’è un accordo tra Usa e Cina”.