“Gli omicidi di ragazzi a Napoli? Sono il completo fallimento del modello Caivano tanto sbandierato dal governo”. Parola di Roberto Saviano, che ha commentato così i recenti fatti di sangue accaduti nel capoluogo campano, dove in poco più di una settimana sono stati uccisi tre ragazzi. Un’uscita, quella dello scrittore, che ha fatto andare su tutte le furie Fratelli d’Italia. I primi a parlare sono stati gli esponenti campani del partito di Giorgia Meloni (che ha rivendicato quanto fatto a Caivano come un grande successo), poi è stata direttamente la pagina ufficiale di Fdi su Facebook (e anche il profilo di Twitter) a pubblicare un post che rappresenta un po’ la summa di quanto espresso dai membri del partito. Poche parole, ma accuse gravissime nei confronti dello scrittore che da anni vive sotto scorta: “Saviano, sciacallo senza alcuna dignità. I ragazzi, che emulano i criminali di Gomorra, sono figli del tuo cinismo. In nome del denaro, hai trasformato dei criminali in eroi. Sei uno dei peggiori scrittori che l’Italia abbia mai conosciuto”.

Ma cosa ha detto Saviano? – Il punto di vista di Saviano è stato pubblicato sia sull’edizione odierna del Corriere della Sera, sia affidato a un lancio dell’agenzia di stampa Lapresse. Ed è in particolare quest’ultima uscita pubblica a far infuriare il maggior partito di maggioranza. Ma cosa ha detto di così grave l’autore di Gomorra? “Non anime perse, ma giovani con aspirazioni da criminali” ha esordito lo scrittore, parlando della morte di Arcangelo Correra, ucciso a 18 anni, da un colpo di pistola alla nuca, probabilmente in un gioco finito male, episodio che di fato ha riaperto il dibattito sulla violenza tra i giovani. In tal senso Saviano ha affrontato il tema della “promiscuità” con ambienti criminali che favorisce la scelta della “strada della pistola“. “Vogliono diventare ricchi, essere carismatici e questo, in alcune realtà di prossimità con la criminalità organizzata, te lo concede essere un criminale” ha detto Saviano, secondo cui i tre omicidi di giovanissimi nel giro di una decina di giorni indicano “il completo fallimento del modello Caivano, tanto sbandierato dal Governo“.

Da cosa nascono gli omicidi: il parere di Saviano – A sentire lo scrittore, “la camorra è parte della loro vita, è la camorra stessa che lo permette, lo alimenta, lo usa – ha spiegato – Entrano ed escono dal sostengo delle famiglie o sopravvivono con le rapine che sono permesse dalle famiglie” e anche “quando si è apparentemente lontani da una situazione camorristica, cioè quando non si hanno genitori fratelli o cugini affiliati, la promiscuità è tale che i camorristi diventano comunque i riferimenti di crescita di questi ragazzini che non possono agire senza autorizzazione: dalle rapine allo spaccio – ha spiegato – sono autorizzati quando non sono proprio delle paranze fondate dalla camorra”. E ancora: “Basta guardare le foto dell’assassino di Franceso Pio Maimone o quelle di chi ha ucciso Santo Romano, uno già in carcere e l’altro in attesa di giudizio che li ritraggono con il figlio del boss Aprea della zona Barra”, ha sottolineato Saviano. Correra, del resto, è stato ucciso in zona Tribunali, centro storico della città: “È qui che è nata la paranza dei bambini” ha fatto notare Saviano, che poi ha ricordato che “Correra cade in zona Tribunali, da sempre controllata dalle paranze. Basti pensare a Emanuele Sibillo, diventato quasi un mito, ucciso ormai dieci anni fa. Questo dimostra che sotto la cappa dell’overtourism nulla è cambiato”.

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