A circa due anni dalla scadenza elettorale, Ignazio La Russa prova ad anticare i tempi e pensa già alle prossime elezioni comunali di Milano. E per il dopo Beppe Sala (sindaco di centrosinistra al suo secondo mandato e quindi non ricandidabile) il presidente del Senato lancia un nome: quello di Maurizio Lupi. L’occasione è il primo evento pubblico nel capoluogo lombardo di presentazione di Noi Moderati-Centro Popolare, al quale hanno preso parte anche Mariastella Gelmini, Mara Carfagna, Giusy Versace, Alessandro Colucci e Michela Vittoria Brambilla.
“Tu hai grande responsabilità nel partito e a Milano. Non so quello che succederà. Sala non può più fare il sindaco, il terzo mandato non c’è”, afferma La Russa nel suo intervento rivolgendosi direttamente a Maurizio Lupi. “L’alternativa è la sinistra a Milano, che senza Sala, qualunque scelta farà, peggiorerà ancora“, ha aggiunto l’esponente di Fratelli d’Italia. “Se non altro Sala ha potuto tentare di mettere, sopra una accozzaglia di posizioni politiche spostate a sinistra, una specie di velo che era rappresentato dal suo mandato di uomo di centro. Senza Sala sarà ancora peggio. Quindi, caro Lupi – ha concluso La Russa -, tu che sei milanese, hai una responsabilità anche in quel campo. Ne parleremo con calma“.
Per l’ex ministro delle Infrastrutture (con i governi Letta e Renzi) non si tratta della prima proposta di candidatura a sindaco di Milano. A lanciarlo nel 2015 per la corsa a Palazzo Marino era stata Mariastella Gelmini, allora coordinatrice regionale di Forza Italia in Lombardia. Nella tornata elettorale successiva la proposta si fa più concreta. Alle scorse elezioni amministrative del 2021 a fare il suo nome come ipotesi “politica” era stato Silvio Berlusconi, mentre Salvini e Meloni puntavano sulla ricandidatura dell’ex sindaco Gabriele Albertini. Alla fine entrambi i nomi verranno bruciati e il centrodestra opterà per il medico Luca Bernardo, che però poi verrà sconfitto proprio da Beppe Sala. “Abbiamo preso una bella scoppola, il centrodestra ha bisogno di moderati e centristi“, commentava a caldo l’esito del voto Lupi.
Così oggi, forse anche per scaramanzia, il leader di Noi Moderati prova a fermare gli entusiasmi. “Ovviamente mi fa piacere la stima che La Russa ha nei miei riguardi, ma vedremo che cosa accadrà“, commenta Lupi. “Le candidature si decidono insieme e nei prossimi mesi lo faremo, lo faremo presto. Perché ci vuole il tempo necessario per preparare una proposta di governo credibile per il centrodestra non solo a livello nazionale ma anche per la città di Milano”, aggiunge l’ex ministro. “Il presidente La Russa ha riconosciuto una responsabilità su Milano a tutto il centrodestra”, ha sottolineato. “Non possiamo arrivare alle prossime elezioni di Milano non solo impreparati, ma riconsegnando la città alla sinistra dopo quello che abbiamo fatto quattro anni fa. Per questo siamo in campo tutti con la nostra esperienza e anche con il nostro contributo. Noi Moderati ci sarà“, assicura.
Di certo c’è che la carriera politica di Lupi inizia proprio al Comune di Milano. Nel 1993 durante l’amministrazione comunale del sindaco leghista Marco Formentini viene eletto consigliere comunale con la Democrazia Cristiana. Nel 1997, dopo il passaggio a Forza Italia, viene rieletto consigliere e, successivamente, è nominato assessore allo sviluppo del territorio, edilizia privata e arredo urbano nella giunta del sindaco forzista Gabriele Albertini. Incarico ricoperto fino al 2001 quando inizia la sua avventura alla Camera dei deputati. Passato con Angelino Alfano, prima in Ncd poi in Area popolare, dopo le sue dimissioni da ministro nel 2016 si ricandida al Consiglio comunale di Milano senza però, questa volta, risultare eletto.