Una confessione intima e piena di dolore. Ospite a Verissimo nel salotto di Silvia Toffanin, Edoardo Vianello ha ricordato la figlia Susanna, nata dall’unione con l’ex moglie Wilma Goich e scomparsa nel 2020 a 49 anni a causa di un tumore ai polmoni. Una malattia che, in poco tempo, aveva fatto precipitare le sue condizioni: “È stato un momento molto doloroso. Nemmeno io so come sono riuscito a superarlo perché non l’ho mai manifestato – ha rivelato l’artista -. Non l’ho mai voluto condividere con gli altri perché non credo che un dolore come questo possa essere capito da altre persone. Me lo sono tenuto dentro, mi sono disperato nel momento in cui mi hanno detto che non c’era più niente da fare”.
Un racconto triste e sincero di un padre che ha affrontato il lutto a suo modo, decidendo di non restare accanto alla figlia negli ultimi istanti di vita: “Ce l’avevo un po’ con me perché pensavo di non averle donato una buona vita e con lei perché mi stava lasciando. Non sono riuscito a vederla gli ultimi giorni perché non ho voluto”. Probabilmente, ha affermato, non ne avrebbe avuto la forza: “Non sarei stato capace di gestire questo incontro. Sapevo che era ben protetta da Wilma, da Gianlorenzo, mio nipote, e quindi ho affidato a loro queste ultime ore. Non sono pentito, è stata una scelta che ho fatto per potermela ricordare sempre allegra, determinata, attiva”, ha dichiarato, commuovendo il pubblico e la conduttrice.
Durante l’intervista, poi, c’è stato spazio anche per parlare della passione di Vianello per le sette note. Oggi, ha alle spalle più di 60 anni di carriera. Ma, quando ha cominciato, non sapeva neanche se sarebbe riuscito a coronare il suo sogno di vivere con la musica. “Non sapevo se sarei potuto riuscire perché non c’erano i mezzi economici. Poi, con i piccoli risparmi messi da parte sono riuscito a comprarmi una chitarra”, ha raccontato il cantautore. E ancora: “Mi piaceva cercare dei motivi nuovi da suonare. Mia mamma si vantava con tutti al supermercato perché era felice che avessi realizzato il mio sogno, mio padre invece avrebbe voluto che mi dedicassi solamente allo studio”.