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Ultimo aggiornamento: 10:29 del 10 Novembre

Travaglio sul Nove: “Trump ha vinto perché si vota élite contro popolo. I poveri scelgono i miliardari perché lontani da lotta fra ceti bassi”

Travaglio sul Nove: "Trump ha vinto perché si vota élite contro popolo. I poveri scelgono i miliardari perché lontani da lotta fra ceti bassi"
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Perché ha vinto Trump? Perché non si vota più destra-sinistra, si vota élite contro popolo. I poveri poi, votano i miliardari perché non si sentono in competizione con loro: sono troppo lontani. Semmai si sentono in competizione con quelli che arrivano dopo“. Così Marco Travaglio ad ‘Accordi&Disaccordi’, il talk politico condotto da Luca Sommi su Nove con la partecipazione di Andrea Scanzi ha commentato i risultati delle elezioni americane che hanno visto la vittoria molto ampia di Donald Trump. “Quando tu accetti il neoliberismo inneschi una guerra a tutti i livelli, ai piani alti, piani medi e piani bassi della società, una concorrenza spietata. – ha spiegato il direttore del Fatto Quotidiano – L’immigrato di penultima generazione che vede arrivare quello di ultima generazione, è immediatamente in competizione con lui, non con i miliardari. Aggiungi una situazione di inflazione devastante, per cui devi fare un mutuo per comprare sei uova… è un problema che non riguarda le élite, ma che riguarda il popolo – ha aggiunto – Quando si sente dire che l’economia americana andava bene, si tratta dei soliti grandi numeri che fanno statistica, ma che poi non entrano nelle tasche dei cittadini”.

Sul fronte bellico, secondo il giornalista “questa idea che si buttano i soldi per fare guerre in Paesi che un popolo ignorante come quello americano non sa nemmeno bene dove siano e per quale motivo ci si è impegnati così tanto in queste guerre. Insomma, un insieme di concause insieme all’inadeguatezza totale della Harris paracadutata all’ultimo, senza le primarie, il rincoglionimento di Biden, che è stato nascosto per un paio d’anni dall’establishment democratico, il quale evidentemente sperava che gli elettori fossero così fessi da non accorgersene fino al giorno delle elezioni, poi invece è esploso nel dibattito televisivo. Insomma una serie di concause che secondo me hanno contribuito a una cosa che non deve stupire, perché sono circa vent’anni più o meno che gli elettori votano sull’asse vecchio-nuovo establishment popolo-élite-popolo, quindi non è una novità”.

Anche Bruno Vespa, ospite della puntata è d’accordo con l’analisi di Travaglio: “Io che ho sempre votato, forse non sarei andato a votare perché non avevo simpatia per nessuno dei due. – ha detto il decano dei giornalisti Rai – Ci siamo dimenticati che i democratici per anni hanno pregato che non venisse un colpo a Biden, per non trovarsi la Harris come presidente degli Stati Uniti, cosa che non hanno mai messo in conto. E Trump? Non lo so. Magari sarà veramente ‘l’età dell’oro’ come dice lui? Non lo so. Però certo, per uno moderato come me, è uno un po’ stravagante. Insomma, nessuno dei due mi piaceva”, ha concluso il conduttore di Porta a Porta, in libreria con “Hitler e Mussolini” (Mondadori).

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