Undici giorni dopo lo tsunami di fango e acqua che ha travolto 78 municipi della provincia di Valencia e strappato almeno 220 vite, la rabbia è scesa in piazza nel capoluogo, dove decine di migliaia di persone hanno protestato contro la “fallimentare gestione” dell’emergenza provocata dalla Dana e le conseguenti alluvioni. Nel mirino è finito il governatore Carlos Mazòn, del Partito Popolare, a cui è stato chiesto di dimettersi. Al culmine di un’indignazione già espressa nelle proteste durante la visita di domenica scorsa del re Felipe VI e di Letizia, del premier Pedro Sanchez, e dello stesso Mazòn a Paiporta, uno dei comuni messi in ginocchio dalla catastrofe.