I 469 cervi che vivono in Abruzzo – per ora – sono salvi. I giudici del Consiglio di Stato hanno accolto il ricorso delle associazioni animaliste e ambientaliste e sospeso la delibera della Giunta guidata da Marco Marsilio. Il collegio di secondo grado ha ribaltato la decisione del Tar e ha rimandato allo stesso tribunale amministrativo il pronunciamento nel merito. Tra le principali ragioni addotte per dare il via libera alla strage c’era quella della sicurezza stradale, ragione però smontata dai giudici, che hanno suggerito alla Regione di adottare misure di prevenzione alternative, “come l’apposizione di recinzioni e la realizzazione di attraversamenti faunistici”. Ma il Consiglio di Stato – presidente Giancarlo Montedoro – si è esposto su un altro punto, cioè quando ha messo nero su bianco “l’omesso monitoraggio”, relativo al numero di animali, da parte della Regione (che aveva affidato ai cacciatori il compito di censire i cervi) e che merita “adeguati approfondimenti”.
Gli abbattimenti, dopo mesi di proteste, appelli e cortei, sarebbero dovuti incominciare lo scorso 14 ottobre. Tuttavia gli Atc (Avezzano, Sulmona, area Subequana, L’Aquila e Barisciano) non avevano ancora diffuso gli avvisi pubblici relativi ai capi da abbattere (di fatto, posticipando l’inizio della caccia). Finché, quello stesso giorno, il Consiglio di Stato aveva fermato le uccisioni attraverso un provvedimento urgente di sospensione della delibera di Giunta, accogliendo il ricorso di Lav, Lndc e Wwf Italia. Le associazioni animaliste e ambientaliste avevano impugnato l’ordinanza del Tar Abruzzo che, la settimana precedente, aveva dato il via libera all’abbattimento.
Oltre alle decine di migliaia di firme raccolte dalla Lav per chiedere a Marsilio un passo indietro, nel corso dei mesi sono intervenute diverse personalità del mondo della cultura e dello spettacolo. Dalle pagine de il Fatto Quotidiano, per esempio, lo ha fatto la scrittrice Donatella Di Pietrantonio, vincitrice del Premio Strega 2024. Ma a chiedere lo stop alla strage di cervi ci sono state anche le voci di Franz Di Ciocco, Al Bano, la conduttrice Alba Parietti, il giornalista Igor Righetti, la cantautrice Grazia Di Michele, la giornalista e conduttrice Alda d’Eusanio, la cantante Fiordaliso, gli attori Andrea Roncato ed Enzo Salvi.
“Si tratta di un precedente importante per chiarire che la programmazione venatoria deve essere fondata su dati certi, raccolti nelle modalità previste dalla legge. Cosa che non è avvenuta in questo caso, come conferma questa pronuncia del Consiglio di Stato. Una pronuncia che potrà valere anche per altre Regioni e riguardanti altri animali”. Lo ha detto Michele Pezone, l’avvocato che ha curato il ricorso presentato delle associazioni, che hanno espresso “soddisfazione per il risultato ottenuto in difesa di animali che rischiavano di essere uccisi senza alcun motivo reale, se non per fare l’ennesimo regalo alla lobby venatoria che rappresenta un bacino elettorale importante per una certa parte politica. Il Consiglio di Stato rimane un baluardo di legalità e di rispetto delle norme, sempre prezioso quando si tratta di arginare politiche che vanno contro gli animali e l’ambiente. Dedichiamo questa vittoria alle centinaia di migliaia di cittadini che hanno sostenuto le nostre iniziative a favore dei cervi abruzzesi e ai milioni di turisti che ogni anno affollano la Regione attratti dalla sua natura e dagli animali selvatici che la popolano”. L’ultima parola sulla vicenda, dunque, l’avrà il Tar.
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