“C’è un cordone ombelicale che la sinistra deve decidersi a recidere. Non basta essere d’accordo su principi generali, come l’antifascismo, per unirsi a qualsiasi compagnia. Le compagnie bisogna scegliersele. O si finisce per offrire un ombrello ai violenti“. Parola di Ignazio La Russa, che con questi termini attacca l’opposizione nel day after degli scontri di Bologna. Un’intervista che ha provocato roventi polemiche quella rilasciata dal presidente del Senato al Corriere della Sera. Che ci faceva, per esempio, Casapound in piazza a Bologna?”La Costituzione garantisce a tutti il diritto di manifestare, nel rispetto delle norme. Per avere subìto troppi divieti a manifestare, sin da quando ero giovane, io stesso non chiederei mai di vietarne una. E d’altronde, anche l’iniziativa che ha avuto poi chiari connotati antisemiti organizzata a Milano, non è stata vietata proprio per il diritto di tutti a manifestare. Nessuno di noi, però, si offre di andare in corteo con gruppi estremisti. Certa sinistra, invece, scende in piazza con i facinorosi“, sostiene la seconda carica dello Stato.
Secondo La Russa c’è una parte di “forze politiche troppo accomodanti, per esempio, con le forme di antisemitismo che vengono mascherate da iniziative in difesa della Palestina. Assistiamo a un allarmante rigurgito di antisemitismo. Pensiamo agli orribili pestaggi di tifosi israeliani ad Amsterdam. Alla manifestazione di Milano alcuni hanno applaudito a quelle violenze. Bisogna saper prendere le distanze da questa deriva. La sinistra a volte è troppo tiepida“. Sulla chiusura dei centri sociali proposta da Matteo Salvini, La Russa afferma: “Se sono luoghi nei quali si organizzano o si promuovono le violenze, sicuramente. Altrimenti no. E io non ho elementi decisivi per valutarlo”.
L’intervento del presidente del Senato, ovviamente, è diventato un caso politico che ha provocato la reazione dell’opposizione. “La sinistra deve recidere il cordone ombelicale con certe compagnie, tuona il presidente del Senato La Russa che non dice nulla sulle camicie nere che hanno manifestato a Bologna. Del resto il suo Governo non vuole mettere fuorilegge Forza Nuova e Casapound. Ma poi il presidente del Senato ha reciso il suo cordone ombelicale con Benito Mussolini?”, ha scritto su facebook Sandro Ruotolo, europarlamentare e componente della segreteria del Pd. “Posso dirlo? Che il presidente del Senato Ignazio La Russa, uno che a casa sua custodisce orgogliosamente i busti di Mussolini, affermi che ‘la sinistra deve recidere il cordone ombelicale con certe compagniè fa ridere. Per non piangere”, rilancia il senatore Antonio Misiani.
Per Andrea Orlando, invece, l’intervista di La Russa è “preoccupante” perché “è basata sulla rimozione della storia d’Italia, di quella del neofascismo e della propria biografia. Sale su un pulpito che non può essere il suo. È segno che stanno perdendo ogni limite”. Secondo Luana Zanella, capogruppo di Alleanza Verdi Sinistra alla Camera, “la seconda carica dello Stato non dovrebbe essere protagonista dello scontro politico. Soprattutto non dovrebbe fomentare polemiche strumentali e di parte. Il presidente La Russa usa i fatti di Bologna contro le opposizioni, secondo un vecchio vizio della destra. Non è degno della sua alta funzione”. Anche il presidente dell’Associazione nazionale partigiani, Gianfranco Pagliarulo, replica a La Russa definendo le sue parole “grottesche, visto il suo passato”: “Mi pare – ha detto – che il presidente del Senato, invece di cercare pagliuzze, sarebbe bene che si guardasse allo specchio e vedesse non la trave, ma un intero tir di travi che gli impediscono di vedere la storia e la politica del nostro paese”.