Secondo Il Gazzettino, il conduttore del fortunato format di Sky avrebbe incontrato il rifiuto dei ristoratori locali. E non sarebbe nemmeno la prima volta
Essere i protagonisti di una puntata di 4 Ristoranti? Gli osti di Treviso dicono “No, grazie”. Sarebbe questa l’indiscrezione che vedrebbe Alessandro Borghese, conduttore del fortunato format di Sky, alla ricerca disperata di un’osteria tipica nel trevigiano. Lo chef sarebbe sbarcato in città per studiare i posti tipici della provincia e selezionare un locale adatto alla sua trasmissione. Ma, stando a quanto rivela il portale d’informazione Dissapore, si sarebbe ritrovato con un pugno di mosche in mano.
A confermarlo, riporta Il Gazzettino, sarebbero le parole di Dania Sartorato, presidentessa provinciale della Federazione Italiana Pubblici Esercizi (FIPE): “Avevamo avuto già alcune richieste per il centro storico un paio di anni fa, ma anche in quel caso la cosa non andò a buon fine“, spiega la dirigente. Il motivo potrebbe essere legato alle difficoltà che si possono nascondere mostrando il proprio ristorante in favore di telecamera: “Da spettatore è uno spettacolo estremamente piacevole, credo che però vivere direttamente l’esperienza per le dimensioni della città nasconda diverse insidie. E non tutti giustamente sono pronti a mostrare magari i propri lati di debolezza o farsi trascinare in querelle anche accese con i colleghi. A livello turistico ha un innegabile appeal, nulla da dire. Però a livello professionale nasconde diverse insidie”.
Il format del programma, infatti, prevede che quattro ristoratori di una determinata zona d’Italia (con alcune eccezioni estere, in certi casi) si affrontino per stabilire chi tra loro è il migliore di quella categoria. Ciascuno di loro invita a cena gli altri tre sfidanti che, accompagnati da Borghese, dovranno votare con un punteggio da 0 a 10 la location, il menù, il servizio, il conto e lo special. Un gioco di strategia e di bravura, che aiuta indubbiamente a mettere in risalto il proprio ristorante agli occhi di tutti gli appassionati d’Italia. Nel bene e nel male. Ed è proprio per questo, si legge ancora su Il Gazzettino, “l’indubbia pubblicità che può venire dalla trasmissione è un’arma a doppio taglio se magari la tua offerta non piace. Insomma, posso capire le riserve dei ristoratori trevigiani”, conclude Sartorato.