“Sono onorato che il ministro dell’Istruzione e del Merito abbia fatto il mio nome, ma non so di nessuna commissione in merito all’educazione all’affettività, non ho ricevuto alcun incarico e le dirò di più: da sempre sono contrario a questa ora proposta in maniera extracurricolare”. A smentire l’inquilino di viale Trastevere che rispondendo all’appello per […]
“Sono onorato che il ministro dell’Istruzione e del Merito abbia fatto il mio nome, ma non so di nessuna commissione in merito all’educazione all’affettività, non ho ricevuto alcun incarico e le dirò di più: da sempre sono contrario a questa ora proposta in maniera extracurricolare”. A smentire l’inquilino di viale Trastevere che rispondendo all’appello per l’introduzione di un’ora di educazione all’affettività nei programmi scolastici da parte di Gino Cecchettin, ha nelle scorse ore suggerito il nome di Paolo Crepet come coordinatore di un gruppo di esperti e magistrati delle Procure minorili è lo stesso psichiatra milanese.
Proprio Valditara, intervenendo a Mestre, aveva annunciato: “C’è questa idea di creare dei laboratori contro il bullismo, e posso anticipare che sarà nominato a presiedere questo tavolo il professor Crepet, con alcuni esperti di eccellenza. Vogliamo affrontare a 360 gradi il tema della violenza e del rispetto, e quindi coinvolgendo i giovani”. Stando a quanto dichiarato da Crepet a ilfattoquotidiano.it, la proposta sarebbe frutto solo di qualche “informale chiacchierata” tra il sociologo e il professore di diritto, ma nulla di più: “Mi hanno invitato a cena ma non so dov’è la casa”, scherza lo scrittore che in merito alla vicenda dice che “neanche avrebbe il tempo da dedicare ad un simile impegno”.
A un anno dalla tragica scomparsa di Giulia Cecchettin, la studentessa di Vigonovo uccisa dall’ex fidanzato, il papà Gino ha annunciato la nascita della Fondazione dedicata alla figlia ed è tornato a chiedere l’introduzione di un’ora di educazione all’affettività nei programmi scolastici. Da qui la replica di Valditara, come riportato da il Corriere del Veneto, secondo cui “l’educazione al rispetto verso le donne deve permeare l’intera attività didattica, non limitarsi alle 33 ore annuali di educazione civica previste per legge, anche attraverso laboratori”.
Crepet, rispondendo a ilfattoquotidiano.it, ha negato il suo coinvolgimento ufficiale nel progetto: “Parlo spesso con Valditara, ma avevamo accennato alla necessità di un gruppo di lavoro sul disagio giovanile. Per me la questione dell’ora dell’affettività resta un’idea errata: chi è il professore che può essere deputato a farla? E poi, alle medie, alle superiori? Quando si parla di effettuare laboratori al pomeriggio allora stiamo dicendo che la scuola al mattino non è sentimentale, non educa all’affettività?”.
Crepet, insomma, non ne vuole sapere e non è certo sua l’iniziativa di istituire un comitato ad hoc sul tema. Il ministro, dunque, è tornato alla carica proponendo allo psichiatra di lavorare su altro: “Ho chiesto al Prof. Paolo Crepet di coordinare un tavolo sul bullismo. Il Prof. Crepet ha manifestato il suo vivo interesse. Entro giovedì sarà pronta una bozza di proposta di incarico. È mia ferma intenzione avviare ogni iniziativa utile che contribuisca a stroncare questo fenomeno in drammatico aumento. Questi i fatti, le polemiche non mi interessano, le lascio a chi non ha a cuore la soluzione dei problemi”.