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“L’era Meloni ha fatto bene al Pino Insegno imprenditore. Nelle sue mani c’è una società di comunicazione e produzione televisiva…”: ecco il fatturato

Open ha fatto i conti e ha scoperto che il "fatturato è schizzato nel primo anno di vita nell'era Meloni"

di Giuseppe Candela

“L’unico fatto che mi può essere contestato è l’aver pubblicamente appoggiato Giorgia Meloni, una persona che stimo molto. Non ho fatto nulla di male, la mia unica colpa è quella di essere amico della Meloni”, ha dichiarato nei giorni scorsi Pino Insegno a Tvblog. Il conduttore è finito nel mirino per la storica amicizia con la Premier e per i numeri auditel poco soddisfacenti. Non solo il flop di ascolti a “Il Mercante in Fiera“, ha fatto discutere anche il tiepido riscontro di “Reazione a Catena” che ha portato allo slittamento del suo nuovo programma in prime time, previsto a gennaio e rinviato a data da destinarsi, dal titolo “Il buono, il brutto e il cattivo.

Se lo share va giù, gli affari però funzionano. “L’era Meloni ha fatto bene all’Insegno imprenditore. Nelle sue mani, infatti, c’è una società di comunicazione e produzione televisiva e cinematografica che si chiama Dream on: è una srl semplificata di cui ha il 50% del capitale, quota analoga a quella dell’amico Diego Righini, che è amministratore unico della società. Essendo semplificata la Dream on non fornisce grande documentazione sulla propria attività, omettendo la pubblicazione della relazione sulla gestione come della nota integrativa. Ma i numeri parlano da soli: il primo anno di vita nell’era Meloni il fatturato è schizzato da 93.802 a 469.263 euro ed è arrivato un piccolo utile di 11.840 euro accantonato a riserva straordinaria”, fa sapere il sito Open.

La società ha collaborato anche con la Rai, nel 2021 ha prodotto una serie su come utilizzare il superbonus 110%, “Andiamo a 110” condotta da Carolina Rey. Il sito diretto da Franco Bechis svela anche la presenza come azionista al 30% del conduttore nella società Mgi Advisor di Giulia Marronaro, una società di brokeraggio assicurativo, soffermandosi successivamente su un lungo braccio di ferro con il fisco e con una società di recupero crediti rilevati da Mps: “L’Agenzia delle Entrate-Riscossione di Roma il 28 ottobre 2019 aveva infatti iscritto ipoteca sul villino di cui Insegno è proprietario nella capitale per un debito che l’attore aveva nei confronti del fisco di 500.678,02 euro. L’ipoteca è stata allargata dall’Agenzia delle Entrate anche sulla quota (1/6) di proprietà che Insegno ha di una abitazione a Tarquinia, in provincia di Viterbo. Il 2 marzo del 2021 l’ufficiale giudiziario della Corte di appello di Roma ha poi proceduto al pignoramento del villino romano di Insegno a favore di Siena Npl 2018 srl che aveva acquistato nel 2017 una bella fetta dei crediti di difficile incasso del Monte dei Paschi di Siena”.

Le azioni esecutive sono presenti al registro della Camera di Commercio e nel registro Sister dell’Agenzia del Territorio nella scheda dei singoli immobili ipotecati o pignorati, ma non è escluso che il debito sia già stato saldato e che la fine delle azioni esecutive non sia stata registrata ancora formalmente.

“L’era Meloni ha fatto bene al Pino Insegno imprenditore. Nelle sue mani c’è una società di comunicazione e produzione televisiva…”: ecco il fatturato
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