Il nuovo comandante generale dei carabinieri è Salvatore Luongo. Finora l’alto ufficiale ha ricoperto il ruolo di vicecomandante dell’Arma: prenderà il posto di Teo Luzi, il cui mandato scadrà tra pochi giorni. La nomina di Luongo è arrivata dal consiglio dei ministri, su proposta del ministro della Difesa Guido Crosetto. Secondo i giornali e segnatamente […]
Il nuovo comandante generale dei carabinieri è Salvatore Luongo. Finora l’alto ufficiale ha ricoperto il ruolo di vicecomandante dell’Arma: prenderà il posto di Teo Luzi, il cui mandato scadrà tra pochi giorni. La nomina di Luongo è arrivata dal consiglio dei ministri, su proposta del ministro della Difesa Guido Crosetto. Secondo i giornali e segnatamente secondo una ricostruzione del Domani a firma del direttore Emiliano Fittipaldi dietro alla decisione negli ultimi giorni si è consumato un confronto all’interno di Fratelli d’Italia. Se Crosetto proponeva Luongo (sentito come da protocollo il capo di Stato maggiore della Difesa Luciano Portolano, una “cordata” di Fdi che faceva capo tra gli altri al sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano puntava sul nome di Mario Cinque, attuale capo di Stato maggiore del comando generale dell’Arma, cioè il principale consulente e collaboratore del comandante generale. Un terzo candidato alla guida dell’Arma era Riccardo Galletta, l’attuale comandante dell’Interregionale Pastrengo che riunisce le legioni di Piemonte, Liguria, Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia.
Luongo in passato ha lavorato all’ufficio legislativo della Difesa con diversi ministri (Elisabetta Trenta del M5s, Roberta Pinotti e Lorenzo Guerini del Pd). Tra gli altri incarichi ricoperti quelli di assistente militare ed aiutante di campo per l’Arma del presidente della Repubblica, di comandante provinciale a Milano e poi a Roma.
A Luzi che esce e Luongo che entra sono arrivati molti messaggi di felicitazioni da diversi politici, in particolare di Forza Italia come dai capigruppo Paolo Barelli e Maurizio Gasparri al vicepresidente della Camera Giorgio Mulè fino al ministro della Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo.