Saverio Lodato, giornalista e scrittore, ha presentato a Roma il suo ultimo libro ’Cinquant’anni di Mafia’. “Nella lotta alla mafia secondo me siamo tornati all’età della pietra, siamo tornati a prima della fase rappresentata da Falcone e Borsellino e dal ‘pool di Palermo’, cioè da quando si era creata l’illusione che alcuni magistrati volenterosi, alcuni poliziotti, carabinieri, giornalisti e uomini di chiesa, rappresentati delle banche e dell’industria potessero, da soli, rappresentassero lo Stato in una guerra che lo Stato non aveva mai voluto combattere. Oggi purtroppo per noi siamo tornati all’età della pietra perché la parola mafia non viene più pronunciata da nessuno”. Un’altra amara osservazione sui giorni nostri di Lodato è che “mentre ai tempi di Falcione e Borsellino e del ‘pool’ i magistrati combattevano la mafia, oggi la politica combatte i magistrati”. Per Lodato sulle stragi “sta cominciando ad emergere una forte presenza dell’eversione nera, se fosse davvero così, si spiegherebbe la singolare vicenda di questa commissione Antimafia chiamata ad essere presieduta una rappresentante di Fratelli d’Italia che non fa mistero di aver avuto in passato frequentazioni con ex stagisti”. Per Lodato la ricerca della verità è “passato remoto per il Paese ‘ufficiale’. Non è un caso che la presidente del Consiglio e il ministro degli Interni non pronuncino mai la parola mafia”.

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