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“Sebbene tutti sembrino sani e felici, in realtà le persone soffrono in silenzio”: i lati oscuri della città più “magra” d’America

La città di Boulder, in Colorado, ha un percentuale di residenti affetti da obesità quattro volte inferiore rispetto alla media americana, nonostante questo sono molto frequenti casi di disturbi alimentari

Boulder, in Colorado, è nota per essere la città più “magra” degli Stati Uniti. Solo il 12% dei residenti è affetto da obesità, si tratta di una percentuale quattro volte inferiore rispetto alla media nazionale e inoltre 7 persone su 10 si allenano regolarmente. Ma questa reputazione della città per la forma fisica e l’alta qualità della vita hanno un lato oscuro. Alcuni residenti dicono di sentirsi intimiditi dall’elevato numero di persone in forma smagliante e questo suscita in loro diversi disturbi sia di tipo mentale che alimentare. Il campus dell’Università del Colorado di Boulder ha una media di disturbi alimentari tra le donne quasi tripla rispetto agli altri campus universitari e il quinto tasso più alto del Paese tra gli adolescenti.

Will Tennyson, un famosissimo guru del fitness di Toronto, ha deciso di visitare Boulder per parlare con i suoi abitanti della reputazione della città, considerata come “La Mecca” degli americani salutisti. Una residente di Boulder ha raccontato a Tennyson di trascorrere più di un’ora al giorno sulla cyclette per assicurarsi di bruciare più calorie possibili, il che, secondo lei giustificava una colazione a base di una mela e una piccola manciata di noci, che, in alcuni casi, era il suo unico pasto della giornata.

Altri abitanti della città più “magra” d’America hanno raccontato a Tennyson che la forte attenzione alla magrezza e alla forma fisica, anche se intesa a incoraggiare la salute, può creare spesso pressioni sociali malsane, soprattutto sugli adolescenti e sulle donne. Un residente di Boulder, trasferitosi di recente dalla California, considerato un altro stato molto attento alla salute, ha detto a Tennyson: “Ho notato che qui c’è come… una certa pressione a essere più in forma, solo perché tutti lo sono”. Boulder è stata nominata per anni la città più “in forma” e più “magra” d’America. Alcuni studi della città hanno rilevato che quasi il 70% dei residenti si allena per più di 30 minuti tre o più volte alla settimana. La città è benestante, con un reddito annuale relativamente più alto rispetto alla media nazionale e al resto dello stato del Colorado, pari a circa 147.000 dollari per una famiglia.

Le famiglie con un reddito più elevato tendono a vivere in modo più sano, permettendosi cibi freschi e integrali, attrezzature sportive di alto livello e avventure in montagna. Più di 70 olimpionici vivono a Boulder, attratti dalla solida cultura sportiva della città. Ma Tennyson, commentando i suoi studi sulla città, ha aggiunto: “Sebbene in superficie tutti a Boulder siano sani, felici e in forma, non è tutto rose e fiori. Le persone soffrono in silenzio”. Le forti accuse di Tennyson provengono da alcune interviste fatte ai residenti della città. Per esempio due adolescenti hanno affermato: “Penso che probabilmente ogni ragazza abbia un disturbo alimentare, che sia diagnosticato o meno”, inoltre i due ragazzi hanno aggiunto che anche loro lottano quotidianamente con il loro peso e l’immagine del proprio corpo. Un altro residente, un uomo di 63 anni in perfetta forma, ha detto: “Le donne che conosco… mangiano a malapena. Lo so per certo”.

Tennyson ha spiegato: “Inizia come una buona abitudine, ma poi finisce per diventare un po’ cattiva perché la stai portando troppo avanti”. Le cliniche per i disturbi alimentari di Boulder sono sempre piene e Brooke Alexander, una coach di fitness e benessere specializzata in disturbi alimentari, ha detto: “Conosco molte persone a Boulder e in Colorado che lottano attivamente contro i disturbi alimentari e che sono in fase di recupero o sono guarite. Le persone possono lottare con un disturbo alimentare per decenni prima di rendersi conto che è qualcosa per cui posso chiedere aiuto”. Alexander ha aggiunto anche che non solo gli adolescenti lottano contro questo problema dei disturbi alimentari: “Ho lavorato con clienti anche settantenni”, ha concluso la coach.