Società

Volete ribellarvi a Trump? Iniziate ad amare follemente la vostra vita

La vita non è bella, come dicevano la coppia Benigni-Cerami, no, la vita è originale, come invece scriveva Italo Svevo. Originale! Sin da piccolo ho sempre voluto distinguermi, meglio essere la pecora nera, meglio uscire dal gregge ed essere egregio! Ma no, Ricky, un pizzico di umiltà! Ma quale umiltà? Che me ne faccio dell’umiltà? L’umiltà è per i deboli, una cosa viscida e ridicola. Abbassa la cresta, figliolo! Vola basso! Volaci tu basso! Vicino ai vermi! Ma in basso ci sono anche i fiori! Fanculo anche ai fiori, io sto con le aquile! Io sono rapace!

Avrete capito che ho iniziato questo pezzo lottando con la voce della mia coscienza! Che fare? Ha vinto Trump! I poveri sono stati vittime di un gigantesco inganno, di un “Trump l’oeil”, come quando i pensionati votavano il Cavaliere, don Silvio! Che volete farci? Il mondo va così! Non c’è speranza. Che fare? Si chiederebbe Lenin. Amici, facciamo la rivoluzione, la risposta è semplice e terribile allo stesso tempo. Prima della grande rivoluzione però iniziamo con la ribellione. Ribelliamoci. A che cosa? Alle terribili banalità che divorano il cervello. Al “gratta e vinci” quotidiano, alla miseria di volere essere ricchi per un colpo di fortuna che non arriverà mai.

Iniziate ad amare follemente la vostra vita, così com’è! Guardatevi allo specchio e chiedetevi un autografo, proprio come faccio io. Non permettete a nessuno di farvi pensare che la cultura sia tempo libero, un lusso. No, la cultura è necessità. Perché è un mondo senza cultura che vomita i Trump sul nostro cammino. Vivete nel peggiore dei mondi possibili, ma dovete aspirare all’impossibile, a vivere nel migliore dei mondi impossibili. Come faccio io. Dormite con due o tre libri sul letto, uno anche sotto il cuscino, magari L’interpretazione dei sogni di Sigmund.

Non pensate con la vostra testa, per carità, avvicinatevi alla testa di Cartesio, piuttosto. Fate l’amore in ogni luogo, con ogni persona appena appena gentile, buttate via i preservativi ritardanti e venite, venite subito per fare l’amore con più persone, battete tutti i record, tagliate il traguardo e donatevi un “trasguardo”, imparate a vedere, come sostiene Sorrentino nel suo ultimo bellissimo-bruttissimo film, siate antropologi, guardate Viale del tramonto di Billy Wilder perché è un capolavoro assoluto. Spogliatevi di tutte le certezze e al bar ordinate con gentilezza l’insolito. Andate dal vostro sarto di fiducia e abbracciatelo, la fiducia è una cosa bellissima. Fidatevi di tutto e di tutti, anche delle apparenze, anche di me! Non esistono vittime illustri, esistono solo le vittime.

Non pensate a Gaza, perché se pensate veramente a Gaza vi buttate dal quinto piano, anche se vivete al primo. Compratevi una bottiglia di champagne, imparate dalle bollicine dorate ad andare verso l’alto. Non fatevi mettere la testa nel fango da nessuno. Lottate, soprattutto. Per essere felici, sempre più felici. E quando verranno le lacrime stendete per loro un tappeto rosso. Rendete glorioso il vostro dolore. E la vostra vita!

Ecco che cosa dovete fare, se avete coraggio. Altrimenti grattate, grattate pure Turista per sempre e tanti auguri per il vostro fuso orario immobile, pietrificato. Non è questione di lasciare traccia, cosa alla portata di tutti, ma di continuare a essere se stessi anche dopo la morte, come scriveva Max Aub. Io sarò me stesso anche nella cenere, nella polvere e nel vento. Si spira e non è solo un morire.