La grave frattura alla gamba durante la partitella al centro estivo, la lunga convalescenza, il risarcimento negato, la denuncia nei confronti del parroco. Si potrebbe definire in tribunale la vicenda dell’infortunio di un bambino di 10 anni in un centro estivo di Casale sul Sile, in provincia di Treviso. L’incidente, come racconta il Corriere della Sera, è avvenuto l’estate scorsa durante una partita amichevole al campo del gruppo estivo della parrocchia di Santa Maria Assunta. La denuncia al parroco (per lesioni colpose dovute a omessa vigilanza) è partita dopo che la famiglia ha chiesto l’intervento dell’assicurazione del gruppo estivo per coprire le spese mediche, anche come assunzione di responsabilità per il fatto che nessun adulto durante la gara stava vigilando nonostante i partecipanti fossero di età e corporature diverse. Ma il risarcimento è stato negato con la motivazione che l’infortunio era avvenuto durante un’attività volontaria in cui il rischio era implicito. Gli adulti incaricati della sorveglianza, come ha poi spiegato il parroco, erano assenti in quel momento poiché impegnati a fare merenda.

Dopo il no al risarcimento la famiglia ha fatto partire la denuncia: “Il fatto che non ci fosse nessuno a vigilare – spiega la mamma- non rappresenta una misura organizzativa idonea. Tanto più che l’autore del fallo sarebbe un ragazzino che aveva già manifestato un atteggiamento aggressivo nei riguardi di altri iscritti più piccoli ed è conosciuto anche nell’ambiente della scuola per essere piuttosto violento durante i giochi”.

Dal 3 luglio il bambino sarebbe allettato, costretto ad essere preso in braccio per spostarsi e controllato a vista in quanto i ferri che gli sono stati messi alla gamba destra sono anche esterni. Fra qualche mese dovrà essere sottoposto ad un nuovo intervento.

(Foto d’archivio)

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