La giunta di Firenze, guidata dalla sindaca Pd Sara Funaro, ha annunciato, alla vigilia del G7, il divieto dei keybox nel centro storico dal 2025, come riportato da Today Firenze. Il provvedimento, che si intende applicare retroattivamente, ha l’obiettivo di ridurre l’impatto delle microcassette di sicurezza con combinazione sui palazzi, portoni e rastrelliere che vengono utilizzate per fare check-in self service. Pochi giorni fa, proprio contro le key box, gli attivisti dell’associazione Salviamo Firenze avevano applicato centinaia di adesivi rossi a formare una X sulle cassette e organizzato un flash mob.
L’annuncio è stato fatto direttamente dalla sindaca Funaro, che ha presentato un piano in dieci punti inserito in una delibera di indirizzo, il quale ha come obiettivo quello di “promuovere un modello di turismo più sostenibile“, “gestire i flussi e migliorare la qualità della vita dei residenti”. Secondo la sindaca e l’assessore al Turismo Vicini, la soluzione prevede una doppia strategia: la prima consiste nell’inserire il divieto nel regolamento Unesco che tutela il decoro del centro; la seconda, più rischiosa e che pone interrogativi, riguarda la normativa sulla sicurezza, che impone agli host di comunicare alla questura, tramite un documento valido, le presenze turistiche in arrivo in città.
Un passaggio rafforzato “dalla circolare del Viminale che specifica come l’identificazione sia a carico” del proprietario o di chi gestisce l’appartamento, sottolinea la sindaca. Nel primo caso, sfruttando la delibera di indirizzo approvata dalla giunta e dopo i necessari passaggi con la Regione e la Sovrintendenza, si dovrà modificare il regolamento Unesco, passando infine attraverso le commissioni e il Consiglio comunale. Agire sulla leva della sicurezza, invece, richiede un “approfondimento giuridico e normativo al termine del quale decideremo come muoverci”, ha detto ancora Funaro.
Una delle sfide da affrontare è l’estensione futura del divieto delle keybox a zone fuori dal centro e la gestione della procedura di check-in a distanza. Sul tema è intervenuto Vicini: “A Venezia chi fa affitti brevi oltre i 120 giorni l’anno ha l’obbligo di risiedere in città e fare il check-in di persona. Però lì hanno una legge speciale”.
Un argomento sul quale la sindaca Funaro era già intervenuta al Forum internazionale del turismo, chiedendo alla ministra del Turismo Santanchè una normativa speciale simile a quella di Venezia. “Se avessimo una norma speciale, visto che anche Firenze è una città ad alto impatto turistico, sarebbe tutto più semplice. Invece, dobbiamo affidarci agli strumenti urbanistici o al regolamento Unesco. Altre volte, addirittura, non abbiamo proprio strumenti per intervenire”, ha chiuso la sindaca.
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