Uomini della Guardia di Finanza hanno perquisito il Dipartimento dei Lavori pubblici del Comune di Roma e gli uffici di Astral, società partecipata della Regione Lazio, nell’ambito di un’inchiesta per corruzione, frode in pubbliche forniture e turbativa d’asta che riguarda anche gli appalti finanziati con fondi per il Giubileo 2025. Secondo l’ipotesi della Procura, diverse […]
Uomini della Guardia di Finanza hanno perquisito il Dipartimento dei Lavori pubblici del Comune di Roma e gli uffici di Astral, società partecipata della Regione Lazio, nell’ambito di un’inchiesta per corruzione, frode in pubbliche forniture e turbativa d’asta che riguarda anche gli appalti finanziati con fondi per il Giubileo 2025. Secondo l’ipotesi della Procura, diverse gare per il rifacimento del manto stradale in vista dell’anno santo, dal valore complessivo di circa cento milioni di euro, sono state pilotate attraverso il pagamento di tangenti da parte di Mirco Pellegrini, 46enne imprenditore ritenuto il “dominus” di una presunta associazione a delinquere. I pubblici ufficiali indagati sono sei: quattro funzionari del Comune, due di Astral e due appartenenti alla Polizia stradale. Perquisite anche la sede legale e una filiale di un istituto di credito accusato di aver aperto 170 conti correnti a favore dei prestanome dell’imprenditore, sapendo bene chi fosse il titolare occulto, senza segnalare le operazioni sospette all’Uif di Bankitalia.
Secondo l’accusa, coordinata dal procuratore aggiunto Giuseppe Cascini e dal sostituto Lorenzo Del Giudice, le strade realizzate dalle aziende di Pellegrini venissero costruite al risparmio, tagliando i costi sui materiali bituminosi con cui si realizza il manto, che così restava sottile e si rompeva facilmente, dando origine alle famigerate buche di Roma. Per retribuire i dipendenti del Comune e di Astral, sostengono i pm, l’imprenditore offriva sia mazzette “cash” sia posti di lavoro ai loro figli. In base a quanto ricostruito dalle indagini, Pellegrini aveva a libro paga anche due poliziotti della stradale, che garantivano ai suoi camion di circolar esenza rischiare multe pur superando abbondantemente il limite di peso per il trasporto di materiali edili.