Gli artisti si sa, sono soprattutto esseri umani e non macchine da soldi. Almeno questo dovrebbe essere nelle intenzioni e dovrebbe essere la regola aurea nel mondo della musica e non solo. Lo ha spiegato molto bene Robbie Williams, parlando del suo choc quando ha appreso la notizia della tragica morte di Liam Payne, precipitato dal terzo piano del suo hotel di Buenos Aires. “Tutti in questo pianeta siamo diversi, – ha dichiarato l’ex Take That – abbiamo subito traumi, stiamo lottando per venire a patti con la nostra infanzia o stiamo lottando per venire a patti con il nostro posto nel mondo e sì, è molto difficile. Se questo discorso lo trasferisco al mondo dell’intrattenimento entriamo in una zona grigia e difficile. Perché è complicato mettere le cose a posto per prendersi cura delle persone in modo adeguato”. Quindi ha auspicato una riforma del sistema dello showbusiness per evitare lo stress emotivo e lavorativo a chi lavora nella musica. Ottima idea.
In Italia, per fortuna, il sistema non è al pari di quello americano. Ma non è una giustificazione perché il rischio di rimanere intrappolati a velocità massima dall’industria musicale c’è. Ecco chi ha la forza di prendersi una pausa per curare la salute mentale come ha fatto Sangiovanni, chi invece ha deciso di fermarsi per motivi di salute e di fermare il tour appena iniziato come Angelina, c’è anche chi ha ammesso, come Riki Marcuzzo, di aver sofferto di depressione dopo l’onda lunga del successo avuto nel 2017. Insomma “c’è chi dice no” per citare Vasco Rossi. Eppure c’è chi si stupisce ancora se dopo annate e mesi di duro lavoro, promozione e in alcuni casi Festival di Sanremo, dopo l’ultimo tour decide di prendersi una pausa.
È successo con Alfa che a Il Messaggero ha dichiarato di volersi fermare dopo il tour per sei mesi “e mi godo la mia età”. Lo stesso ha affermato Emma Marrone che a Il Corriere della Sera ha spiegato: “Dopo gli show del 14 novembre a Roma e il 17 a Bari, mi fermo. Ho bisogno di dormire, di fare cene con gli amici, di respirare e di godermi quello che è accaduto dall’uscita del disco in poi. Sanremo? Non ce la faccio proprio. Ho bisogno di un momento per me”.
Ci siamo disabituati alla “normalità” ed ecco che spunta chi grida alla crisi, per un semplice, se vogliamo anche banale e scontato, desiderio di un artista di dedicarsi alla propria vita, a coltivare amicizie e a pensare un po’ più alla propria famiglia.
Infine è lo stesso Alfa a spiegare gioie e dolori della fama: “Ho un pessimo rapporto con il successo. Mi spaventa, ecco perché cerco di non farmi intossicare da informazioni come i dischi d’oro e gli stream… Il sistema ti stritola. Oggi l’industria musicale si basa sulla moda”. Gioco, partita, incontro. Game Over.