La procura parigina ha chiesto la condanna a 5 anni di carcere e 5 di ineleggibilità per la leader del Rassemblement National Marine Le Pen. La richiesta arriva nell’ambito del processo per gli impieghi fittizi nel partito. Chiesta anche l’ineleggibilità per gli altri 24 imputati. Una sentenza del genere “vieterebbe agli imputati di candidarsi alle future elezioni locali o nazionali”, ha detto il pubblico ministero davanti alla tre volte candidata alle presidenziali francesi, seduta in prima fila in aula.

La leader dell’estrema destra francese ha parlato, al termine dell’udienza, di “violenze” ed “esagerazione” di tali richieste. “Penso che il desiderio dell’accusa sia quello di privare i francesi della possibilità di votare per chi vogliono” e di “rovinare il partito”. Le Pen non nasconde le sue ambizioni di correre anche nel 2027.

L’inchiesta a carico del partito è stata aperta nel 2015, quando è stata scoperta un’enorme frode ai danni del Parlamento di Strasburgo: tra il 2004 e il 2016, i responsabili del FN prima e del RN poi avrebbero usato i fondi europei per assumere e pagare assistenti che in realtà lavoravano per il partito a Parigi su dossier non legati a Strasburgo o Bruxelles. Si parla di quasi 7 milioni di euro. Marine Le Pen, indagata nel 2017, è accusata di aver partecipato ad un vero e proprio “sistema strutturato e centralizzato”, portato avanti dai “successivi dirigenti del partito”, all’epoca sommerso dai debiti.

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