In Germania i capigruppo parlamentari in una riunione straordinaria della Commissione elettorale si sono accordati per svolgere le elezioni nazionali il 23 febbraio 2025. Il cancelliere tedesco Olaf Scholz, facendo valere termini di legge e necessità organizzative, aveva inizialmente suggerito il 9 marzo come data per chiamare circa 60 milioni di tedeschi alle urne, cercando […]
In Germania i capigruppo parlamentari in una riunione straordinaria della Commissione elettorale si sono accordati per svolgere le elezioni nazionali il 23 febbraio 2025. Il cancelliere tedesco Olaf Scholz, facendo valere termini di legge e necessità organizzative, aveva inizialmente suggerito il 9 marzo come data per chiamare circa 60 milioni di tedeschi alle urne, cercando un effetto traino per la Spd nel voto del 2 marzo ad Amburgo, città di cui fu sindaco e dove i sondaggi danno il suo partito al 30%, seguito da Verdi e Cdu col 21%, AfD all’8% e Linke al 5%.
La data di febbraio cade durante le vacanze scolastiche in Sassonia e in Saarland. In questi Länder ci saranno perciò più richieste di voto postale o astensioni. Il nuovo esecutivo nascerà sotto la spada di Damocle della decisione, attesa entro un paio di mesi, sul ricorso alla Corte costituzionale dei liberali della Fdp contro il contributo fiscale straordinario per la riunificazione tedesca. Se i giudici dovessero indicarne la decadenza retroattiva dal 2020, l’effetto sarebbe un buco tra i 60 ed i 70 miliardi. Probabilmente gli anni già contabilizzati non verranno toccati, ma nel 2025 mancherebbero comunque 12 miliardi. Il “SOLI” era stato introdotto nel 1995 per finanziare la ricostruzione a Est, dal 2021 è a carico solo di quanti hanno un reddito superiore a circa 85mila euro lordi e le imprese. La Corte dei conti nel 2023 lo aveva considerato ancora compatibile coi requisiti costituzionali, ma senza esporsi sulla sua attuale giustificazione.
Tra le incombenze del nuovo Governo c’è anche quella di trovare un sostituto alla guida del Verfassungschutz, l’Ufficio federale per la protezione della Costituzione. L’attuale presidente Thomas Haldenwang vuole lasciare l’incarico per candidarsi per la Cdu a Wuppertal. Improbabile che diventi oggetto della dichiarazione di governo che Scholz farà mercoledì al Bundestag, ci si aspetta che il cancelliere ribadisca le date concordate tra i capigruppo e delinea invece i progetti che spera di vedere ancora approvati con l’appoggio dell’opposizione, come ad esempio quelli per il rilancio economico e per garantire l’appoggio all’Ucraina, considerati prioritari.
La Cdu/Csu ha fatto trasparire disponibilità sui provvedimenti di prolungamento dei mandati delle Forze Armate e pure il disegno per ancorare alla Costituzione le regole relative alla nomina dei giudici costituzionali, vincolandole a una maggioranza di due terzi per difendere l’indipendenza della Corte di Karlsruhe. La Spd vorrebbe anche ottenere l’innalzamento di alcune esenzioni tributarie e del contributo all’infanzia (Kindergeld) dal 2025. I Socialdemocratici vorrebbero arrivare anche all’adeguamento al sistema del diritto di asilo europeo, ma la Germania ha ancora tempo e le opposizioni auspicano regole più rigide. In bilico invece il biglietto unico nazionale per i trasporti pubblici: da gennaio costerà 58 euro, ma se lo Stato federale non assicurerà ai Länder i finanziamenti con la cosiddetta “legge sulla regionalizzazione” il prezzo potrebbe aumentare ancora o il biglietto potrebbe addirittura venire cancellato. Il Governatore bavarese Markus Söder, ad esempio, ha già dichiarato che senza fondi il suo Land lo eliminerà. Potrebbe subire uno stop anche la digitalizzazione scolastica. In forse pure la modernizzazione delle ferrovie: mentre il progetto della tratta tra Francoforte e Mannheim è già stato completamente finanziato, non è così per quello già previsto tra Amburgo e Berlino.
Cdu e Csu non intendono appoggiare il disegno di stabilizzazione delle pensioni della maggioranza uscente e Scholz lo ha già usato come argomento elettorale: intervenendo al talk show di Caren Miosga su Ard ha dichiarato che si aspetta che gli elettori lo votino come garante delle pensioni. Gli manca però l’investitura del suo partito a candidato Cancelliere. Per i co-presidenti della Spd Saskia Esken e Lars Klingbeil è indiscusso ed il segretario generale Matthias Miersch ha confermato il congresso straordinario all’inizio del 2025. Per il rilevamento Deutschlandtrend della Ard del 7 novembre il 47% degli elettori SPD ritiene tuttavia Scholz inadeguato. Più popolare è l’attuale Ministro della Difesa Boris Pistorius, e proprio dalla roccaforte della Spd di Amburgo si sono levate le prime voci per candidarlo. Pistorius ha però dichiarato di voler solo restare a capo delle forze armate. Pare quindi escluso che si frapporrà alla corsa alla Cancelleria di Friedrich Merz, designato formalmente fin dal 23 settembre a candidato CDU/CSU, che si sente già ad un passo dal Bundeskanzleramt. L’attuale vicecancelliere Robert Habeck d’altronde ha riattivato il profilo su X (aveva lasciato Twitter nel 2019 per furto di dati) e si è presentato l’8 novembre in un video ammiccando agli elettori che potranno sceglierlo, se vorranno, anche come Cancelliere; il congresso dei Verdi il 15-17 novembre a Wiesbaden lo investirà ufficialmente. Certa poi la scesa in lizza di Alice Weidel per la AfD. Sia AfD che BSW terranno un congresso straordinario a dicembre per definire le loro liste elettorali.