Gerry Scotti non le manda a dire. Il conduttore questa volta, a sorpresa, mette nel mirino “La Corrida” che è sbarcata sul Nove con la conduzione di Amadeus: “Ha fatto bene a cambiare rete, perché cambiare fa sempre bene. Io non mi copro di numeri quando vinco e neanche quando perdo, sono contento quando pareggio con onore. È una strana scelta, lui è uno pronto, all’altezza delle situazioni, però non ho visto tutto questo grande evento nel ritorno della Corrida, si camuffano da eventi i ritorni di cose già viste. Ma, se salirà negli ascolti, avrà indovinato”, ha dichiarato il volto di Canale 5 che ha guidato lo storico formato di Corrado dal 2002 al 2009.
Per Scotti il gruppo Discovery ha in sostanza camuffato da evento qualcosa di già visto, proprio il conduttore pavese sulla rete ammiraglia conduce titoli in onda da quasi quarant’anni (da “Striscia la notizia” a “La Ruota della Fortuna“) o comunque da circa venti ( da “Chi vuol essere milionario?” a “Lo show dei record“): “Anch’io faccio La ruota della fortuna e cerco di farla in maniera moderna, adattandola ai tempi. La tv mondiale, che viene guardata da miliardi di persone, ha nei titoli storici i pilastri. Gli americani hanno in onda programmi da 50 anni, quindi non dobbiamo vergognarci del titolo vecchio, vergogniamoci se lo facciamo male. Se regalasse a sua moglie una borsa di Hermès di 50 anni fa e la portasse bene, penso che la apprezzerebbe (ride, ndr)”, ha dichiarato in un’intervista al settimanale “Chi”.
Il successo dello storico quiz di Mike Bongiorno ha favorito anche voci sull’ipotesi di uno spostamento nell’access prime contro “Affari Tuoi“, scenario che Scotti non esclude del tutto: “Una cosa fatta bene può sfidare qualunque programma, ho tanti cavalli di battaglia e, se vogliamo fare una provocazione, potrei dirti che anche Chi vuol essere milionario? e The Wall possono sfidare Affari tuoi. Ma non fanno parte del mio panorama attuale, perché il mio prossimo impegno sarà a Striscia la notizia, quindi non vedo l’applicabilità”.
Il conduttore, 68 anni compiuti lo scorso agosto, non si ferma un minuto. Il sito Open gli ha fatto i conti in tasca e nell’ultimo anno Virginio, suo vero nome, con la Gerry Scotti spa ha fatturato tutta insieme 6 milioni di euro, ha registrato guadagni per 4,3 milioni di euro e soprattutto ha beni consolidati (immobilizzazioni materiali e finanziarie) per poco meno di 40 milioni di euro. Holding e società di produzione riescono a macinare ogni anno guadagni milionari.