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“Ho tenuto la testa del mio amato cavallo mentre moriva dopo una raffica inattesa di fuochi d’artificio. Non ho figli, era la mia famiglia”: il racconto sul Mirror

"Se avessi saputo che ci sarebbero stati e a  solo 200 metri da lì venerdì sera, li avrei tenuti dentro anche quella notte. Quando sono iniziati, sono corsa al campo, ma era troppo tardi per portarli dentro", le parole di Annamaria Shepherd al Mirror

di F. Q.
“Ho tenuto la testa del mio amato cavallo mentre moriva dopo una raffica inattesa di fuochi d’artificio. Non ho figli, era la mia famiglia”: il racconto sul Mirror

“Gli tenevo la testa. Gli parlavo prima che se ne andasse, dicendogli quanto lo amassi e che non l’avrei mai dimenticato. Non ho figli, quindi lui era la mia famiglia, e ora non c’è più“: queste le parole di Annamaria Shepherd al Mirror. La donna riferisce al suo amato cavallo, George, che è morto a causa di una colica indotta dal forte stress provocato dai fuochi d’artificio. L’animale aveva 24 anni. Shepherd sta ora sollecitando le autorità a rafforzare le normativa sugli spettacoli pirotecnici.” La gente deve rendersi conto delle conseguenze delle proprie azioni: ho perso il mio splendido cavallo solo perché qualcuno voleva 20 minuti di luci e boati. Non è giusto”, ha aggiunto.

Consapevole dei rischi che Goerge avrebbe corso assieme agli altri cavalli, Shepherd li ha tenuti tutti nella stalla dal 3 all’8 novembre. Venerdì 9 novembre, convinta che i fuochi fossero finiti, li ha liberati. “Stavo pensando di tenerli dentro di nuovo durante il fine settimana, nel caso in cui fossero ripresi i fuochi d’artificio. Se avessi saputo che ci sarebbero stati e a solo 200 metri da lì venerdì sera, li avrei tenuti dentro anche quella notte. Quando sono iniziati sono corsa al campo, ma era troppo tardi per portarli dentro. Correvano dappertutto ed era pericoloso entrare, erano troppo eccitati”, ha detto la donna al North Wales Live.

E quando sabato mattina 10 novembre è andata nella stalla a Waunfawr, un villaggio rurale vicino al Parco Nazionale di Eryri (Snowdonia), ha visto quello che mai avrebbe voluto: “Ho trovato George coperto di fango e con difficoltà a stare in piedi. Ho chiamato il veterinario che lo ha sedato e gli ha somministrato antidolorifici. In quel momento pensava che George si sarebbe ripreso, ma era chiaramente esausto e durante la giornata le sue condizioni sono gravemente peggiorate. Ho chiamato di nuovo il veterinario. George era semplicemente troppo debole per farcela e abbiamo preso la decisione di addormentarlo per sempre“. Secondo il veterinario intervenuto, George ha sviluppato una colica da stress dopo essere stato spaventato dai fuochi d’artificio. La colica è una sindrome che indica dolore addominale e può essere causata da diversi fattori, come torsioni intestinali, blocchi, gas o stress. Nei cavalli, l’apparato digerente è particolarmente sensibile, quindi anche piccoli problemi possono rapidamente peggiorare. Una colica grave può causare un blocco o una torsione dell’intestino, portando a necrosi (morte del tessuto) e a infezioni pericolose. Se non trattata tempestivamente, una colica può quindi risultare fatale.

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