La violenza del cambiamento climatico mette di nuovo paura alla Spagna. Una nuova Dana – come in Spagna chiamano queste tempeste che si verificano nel cambio di stagione – ha colpito questa volta Malaga, una delle città principali dell’Andalusia, nella quale vivono quasi 600mila persone. Secondo le prime stime sono caduti quasi 100 litri d’acqua per metro quadro. E dopo la devastazione e i morti causati dall’alluvione di fine ottobre le piogge torrenziali colpiscono nuovamente la provincia di Valencia. L’Agenzia meteorologica spagnola ha elevato a rosso il livello di allerta nell’area per la nuova ‘gota fria’ che sta colpendo la Spagna. L’allerta per rischio estremo sarà attiva dalle 21 di mercoledì fino alle ore 12 di giovedì. Si prevedono precipitazioni fino a 180 litri per metro quadro in 12 ore.

Intanto in Andalusia numerose strade sono allagate e per questo fino a nuovo avviso è stata sospesa la circolazione dei mezzi pubblici (nei primi video pubblicati sui social si vedono auto e bus bloccati in mezzo a distese di acqua). I treni ad alta velocità lungo la linea che parte da Madrid è stata interrotta e il ministro dei Trasporti Óscar Puente ha detto che non è prevedibile capire quando riprenderà la circolazione. Cinque aerei sono stati dirottati dall’aeroporto malagueño, un numero che potrebbe crescere. Le inondazioni non hanno risparmiato l’Ospedale Clinico. Oltre 300 le segnalazioni di allagamenti in case, negozi, cortili, garage, ha informato l’assessore alla presidenza dell’Andalusia, Antonio Sanz. Chiusi scuole, università, parchi pubblici e sospese le attività sportive.

Le autorità della Comunità autonoma hanno evacuato diversi residenti del quartiere periferico di Campanillas, dove preoccupa la crescita improvvisa della portata di un fiume. L’allerta rossa è stata diramata anche per la provincia di Tarragona, in Catalogna.


video Twitter @m_garrera

La vicepremier Yolanda Diaz, che è anche ministra del Lavoro, ha fatto appello ai cittadini delle zone colpite dalla bufera, di non recarsi al lavorare: “Siamo in allerta rossa e pertanto non si devono correre rischi, non bisogna andare a lavorare”, ha detto Diaz. Diaz ha spiegato che recarsi al lavoro in circostanze come quelle che due settimane fa hanno provocato le alluvioni nella provincia di Valencia, rappresenta un rischio individuale e “mette anche a rischio collettivamente la società”.

Per l’allerta di “rischio estremo” partita dall’Agenzia statale di meteorologia erano state chiuse per precauzione tutte le scuole (scelta fatta anche a Granada, altro capoluogo non distante) mentre circa 3mila persone erano state evacuate in alcune località per i rischi dovuti al fiume Guadalhorce. Già ieri sera i cittadini di tutta la provincia di Malaga avevano ricevuto sul cellulare l’avviso della Protezione civile e molte persone, racconta il giornale locale Sur hanno optato per un “auto-confinamento”, e scelto di lavorare da casa.

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