“L’ho detto anche ieri al governo: è ora di smetterla di raccontare bugie e di fare pura propaganda o campagna elettorale. È il momento di dire le cose come stanno, basta dire balle“. Sono le parole pronunciate a Dimartedì (La7) dal segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, a proposito del flop del colloquio di 6 ore avuto con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni (“Lei ha parlato di posizione preconcetta dei sindacati, ma in realtà la preconcetta è lei, perché ci ha convocato dopo che aveva deciso tutto e presentato la manovra in Parlamento. Noi abbiamo chiesto delle cose da cambiare e le risposte non le abbiamo avute, perché i soldi li usano per fare i condoni e il concordato preventivo“).
Landini, dati alla mano, stronca tutti i punti della legge di bilancio, ribadendo la richiesta dei sindacati e definendo “bugia totale” la versione di Meloni e di Giorgetti, secondo cui “non ci sono soldi”: “I soldi ci sono, agiscano sull’evasione fiscale. Nel 2022 e nel 2023 le 200 più grandi aziende, banche e assicurazioni hanno fatto 132 miliardi di utili. E l’80% di questi soldi sono stati suddivisi in dividendi, non sono stati reinvestiti. Il costo del lavoro è calato del 12% – continua – i profitti sono aumentati del 14% e lì ci sono i soldi. Ma loro di fronte a questo, anziché aumentare la tassazione sui profitti e sugli extra-profitti, chiedono un prestito alle banche. E l’unica tassazione che aumenta è quello dei lavoratori dipendenti e dei pensionati. Sui profitti pagano il 24%, io sulla mia busta paga, arrivo a pagare fino al 43%, vi sembra normale questo? Quindi, è una scelta politica non andare a prendere i soldi dove sono”.
E ribadisce il suo invito alla rivolta sociale: “Di fronte alle ingiustizie e alle diseguaglianze, uno non può girarsi dall’altra parte. È arrivato il momento in cui ognuno di noi, non solo con la proclamazione degli scioperi, deve ribellarsi e deve mettersi assieme alle altre persone per cambiare una situazione di ingiustizia sociale che non ha possibilità di andare avanti – sottolinea – Anziché non andare a votare o pensare che ognuno si debba arrangiare, è ora che le persone, partendo da valori forti, si battano contro le ingiustizie che ci sono. E siccome so che per cambiare questa situazione uno da solo non va da nessuna parte, io invito le persone ad assumere questo atteggiamento per cambiare la propria esistenza”.
Landini continua: “Non si può essere liberi se sei precario, non sei libero se non arrivi alla fine del mese, non sei libero se muori sul lavoro, non sei libero se la sanità non funziona. Ma queste cose non è che avvengano a caso, accadono perché ci sono delle ingiustizie. Quindi, mi auguro che le persone si rivoltino contro queste ingiustizie, mettendosi assieme per cambiare la situazione”.
“Non con la violenza”, commenta il conduttore Giovanni Floris.
“Mai con la violenza – replica Landini – Capisco che per loro sia difficile comprenderlo, ma se in Italia è stato sconfitto il fascismo, il nazismo, il terrorismo rosso e nero è perché il movimento dei lavoratori questa battaglia l’ha sempre fatta. Quindi, lezioni non le accettiamo da loro. Io non ho mai accennato alla violenza, ho sempre parlato dell’utilizzo di tutti gli strumenti democratici applicando la Costituzione, che è stata conquistata sconfiggendo quelli che ci hanno portato alla guerra e che facevano della violenza e delle bastonate e dell’olio di ricino il sistema con cui governare il paese”.
E conclude: “Io non voglio tornare a quella situazione lì, ma proprio per questa ragione è importante parlare di rivolta sociale, perché non è violenta, anzi è una maggior partecipazione, è una solidarietà. Non si esiste se non ci si rivolta di fronte alle ingiustizie”.