Cultura

“Prima o poi siamo tutti il peso morto di qualcuno” specie nel mondo del lavoro: emarginazione, razzismo e disparità tra uomo e donna in “Safari Pomodoro”

Al Teatro Elfo Puccini di Milano in scena una stand-up tragedy con Michele Costabile

di Andrea Conti
“Prima o poi siamo tutti il peso morto di qualcuno” specie nel mondo del lavoro: emarginazione, razzismo e disparità tra uomo e donna in “Safari Pomodoro”

È possibile racchiudere in un monologo di un’ora e dieci stati d’animo, delusioni e rabbia di un operaio generico stagionale impiegato in un conservificio di pomodori in Pianura Padana, una delle più grandi fabbriche di conserve industriali d’Europa? Sì ed è tutto concentrato nella stand-up tragedy “Safari Pomodoro”, prodotto a partire da un’idea di Michele Costabile con la regia di Elio De Capitani e Alessandro Frigerio, la drammaturgia è firmata da Nicolò Sordo. La pièce è in scena al Teatro Elfo Puccini di Milano fino al’8 dicembre.

La freschezza e immediatezza recitativa del bravo Michele Costabile porta in scena un uomo ricco che va a lavorare alla fabbrica per hobby. Un cortocircuito utile, sul piano della narrativa, tra due visioni diverse del lavoro per comprendere meglio l’emarginazione sociale, il disagio generazionale, la precarietà, il razzismo e, infine, la disparità tra uomini e donne nel mondo del lavoro. Alla base si parla della dignità umana che manca e con un interrogativo che si snoda lungo il percorso narrativo dello spettacolo: “Quanti soldi servono per essere felici?”.

Il testo è ispirato alla reale esperienza dell’attore Costabile che si è ritrovato per necessità, in un quadro economico devastato dal Covid, a lavorare al conservificio, dove si è occupato di varie mansioni dalla pulizia dei resti di lavorazione, alla ricarica del sale nei macchinari, all’aspirazione del brix (citato subito a inizio spettacolo) dai barili provenienti dal Costa Rica, dalla Romania o da qualche fondo di magazzino.

Per non parlare del tempo speso alla pulizia delle aree di lavoro, passando per giornate intere l’idropulitrice su centinaia di metri quadrati di pavimento reso scivoloso dai resti della lavorazione del pomodoro. Per 90 giorni di duro lavoro la paga è stata di 4.500 euro. Non altrettanto fortunati i lavoratori stagionali delle cooperative pagati a 4 euro all’ora.

Quello che si evince dall’opera pop “Safari Pomodoro” è che l’uomo senza dignità sul lavoro non ha anima. Eppure basterebbe poco per rendere dignitoso qualsiasi tipo di lavoro, a partire da quelli più semplici. Perché se no: “Prima o poi siamo tutti il peso morto di qualcuno”, dice Costabile al termine dello show.

INFORMAZIONI Teatro Elfo Puccini, sala Bausch, corso Buenos Aires 33, Milano Prezzi: da 38 a 15 euro. Biglietteria: tel. 02.0066.0606 – biglietteria@elfo.org – www.elfo.org

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