Fare l’astronauta è il sogno di tutti i bambini: lavorare nello spazio sembra incredibile, ma come tutti gli impieghi ha anche dei lati negativi. Una lunga permanenza nello spazio può provocare svariati problemi di salute anche agli astronauti più esperti.
Nell’ultimo periodo, Sunita Williams, astronauta 59enne della NASA, è al centro di diverse “voci” preoccupate che riguardano le sue condizioni di salute. Pochi giorni fa, Williams ha finalmente rotto il silenzio, spiegando la sua situazione con un video registrato dallo spazio. Esperti ed addetti ai lavori della NASA avevano ipotizzato che l’astronauta stesse perdendo rapidamente peso, dopo che, all’inizio del mese, erano uscite foto che la ritraevamo particolarmente smunta.
La Williams, che si trova sulla Stazione Spaziale Internazionale ormai da oltre 150 giorni, ha deciso di rispondere lei stessa a queste voci, con un video che è stato pubblicato dalla NASA nella giornata di oggi.
“Le mie cosce sono un po’ più grandi, il mio sedere è un po’ più grosso. Facciamo un sacco di squat”, ha raccontato Sunita. Inoltre ha rassicurato tutti dicendo di avere lo stesso peso di quando ha iniziato la spedizione a giugno e che l’apparente cambiamento del suo aspetto è dovuto ad un “cambiamento di fluidi”. “Credo che le cose si spostino un po’, probabilmente avete sentito parlare di spostamento di fluidi. – ha spiegato – Le persone nello spazio sembrano un po’ più grandi perché il fluido si distribuisce lungo il corpo”.
Sunita e il suo compagno di equipaggio Billy Wilmore vivono sulla Stazione Spaziale Internazionale da ormai cinque mesi, dopo che la difettosa navicella Starliner è stata ritenuta non sicura per il rientro a Terra. La missione doveva durare solo otto giorni, adesso il rientro degli astronauti è previsto per febbraio del 2025.
Martedì, in un’intervista con il New England Sports Network Clubhouse Kids Show, la Williams ha parlato mentre si trovava ad oltre 400 chilometri dal suolo terrestre. Durante l’intervista ha definito solamente “voci” quelle riguardanti la sua perdita di peso e ha parlato del suo consumo di cibo, non fornendo però mai dettagli sul suo apporto calorico.
Una foto scattata il 24 settembre aveva inizialmente suscitato molte preoccupazioni per la sua salute. Un medico ha dichiarato al Daily Mail che le sue guance sembravano “infossate”, ipotizzando fosse a causa della sua rapida perdita di peso. Più recentemente, una fonte anonima della NASA ha dichiarato che la Williams non è riuscita a seguire la dieta ipercalorica che gli astronauti devono consumare durante la loro permanenza sulla Stazione Spaziale Internazionale. “I chili si sono sciolti e ora è pelle e ossa. È quindi una priorità aiutarla a stabilizzare la perdita di peso e, auspicabilmente, a invertirla”, ha dichiarato il dipendente della NASA al New York Post.
Nel caso dell’astronauta Williams è intervenuto anche il dottor Gupta, pneumologo di Seattle, che ha dichiarato: “La quantità di ossigeno nell’aria è inferiore a quella che si trova al basale e l’apporto nutrizionale non sarà così robusto come a terra. La loro capacità di allenarsi sarà limitata. Quindi ogni tipo di variabile fisiologica che definisce il nostro benessere sarà subottimale, soprattutto in una cabina pressurizzata. Quindi quello che vedete in quella foto, specialmente con Sunita, è una persona che credo stia vivendo lo stress naturale di vivere ad altitudini molto elevate, anche in una cabina pressurizzata, per periodi prolungati”.
I due astronauti devono ancora aspettare circa tre o quattro mesi prima di poter tornare sulla Terra con la capsula Crew Dragon di SpaceX. Al momento, non ci sono prove che indichino che il presunto declino di salute della Williams possa influire su questa tempistica, ma il corpo femminile soffre di più nello spazio rispetto a quello maschile.
Uno studio condotto dalla NASA nel 2014 ha rilevato che le donne hanno una maggiore perdita di volume del plasma sanguigno rispetto agli uomini durante il volo spaziale e che la risposta allo stress delle donne include tipicamente un aumento della frequenza cardiaca, mentre gli uomini rispondono con un aumento della resistenza vascolare.