Paesi Bassi e Norvegia introducono nuovamente i controlli alle frontiere: sospeso l’accordo Schengen
Il numero di Paesi che stanno sospendendo l’efficacia del regolamento Schengen continua a crescere. La Norvegia e i Paesi Bassi hanno annunciato l’introduzione di nuovi controlli alle frontiere. L’11 novembre, la Commissione europea ha ricevuto una notifica dalle autorità olandesi riguardante la reintroduzione dei controlli alle frontiere dal 9 dicembre fino all’8 giugno 2025. La […]
Il numero di Paesi che stanno sospendendo l’efficacia del regolamento Schengen continua a crescere. La
Norvegia e i
Paesi Bassi hanno annunciato l’introduzione di nuovi
controlli alle frontiere. L’11 novembre, la Commissione europea ha ricevuto una notifica dalle autorità olandesi riguardante la
reintroduzione dei controlli alle frontiere dal 9 dicembre fino all’8 giugno 2025. La portavoce della Commissione Ue ha confermato l’informazione durante il briefing quotidiano con la stampa. Ha inoltre dichiarato che la Commissione valuterà la notifica e manterrà uno stretto contatto con le autorità.
La decisione del governo olandese, annunciata dalla ministra per l’Asilo Marjolein Faber, mira a contrastare il traffico di esseri umani e l’immigrazione clandestina. Per i prossimi sei mesi, la libera circolazione di persone e merci sarà limitata. Faber ha giustificato la misura citando i dati del Ministero dell’Asilo e della Migrazione, secondo cui 700 persone hanno richiesto asilo nei Paesi Bassi in una sola settimana, rispetto alle circa 1.200 dello stesso periodo del 2023. Nonostante un calo complessivo del 5% delle richieste di asilo rispetto agli ultimi due anni, il governo ha ritenuto necessario agire. Secondo le normative Ue, i controlli temporanei alle frontiere interne possono essere reintrodotti solo in situazioni urgenti o impreviste. Tuttavia, Faber ha precisato che non verrà aggiunto personale per supportare queste nuove misure.
La portavoce della Commissione Ue, Anitta Hipper, ha ribadito che la reintroduzione dei controlli deve avvenire in modo “eccezionale” e con una durata “strettamente limitata nel tempo”. Hipper ha sottolineato che i controlli interni dovrebbero essere utilizzati solo come “ultima risorsa”, in caso di gravi minacce all’ordine pubblico o alla sicurezza interna, e ha richiamato l’attenzione sulla necessità di adottare misure alternative per ridurre al minimo l’impatto negativo. La Commissione si impegna a valutare la notifica olandese e a rimanere in contatto con le autorità.
Anche la Norvegia ha deciso di estendere i controlli alle frontiere interne fino al 1° dicembre 2024, sospendendo di fatto l’applicazione del regolamento Schengen. La ministra della Giustizia e della Pubblica Sicurezza, Emilie Mehl, ha spiegato che questa misura si è resa necessaria a seguito dell’aumento del livello di minaccia terroristica, passato da moderato (livello 3) ad alto (livello 4), in particolare a causa di minacce contro obiettivi ebraici e israeliani.
“Le minacce terroristiche rimangono alte e c’è un possibile collegamento tra stati stranieri e il reclutamento di criminali per il terrorismo in Europa. La polizia continuerà quindi a essere armata, dando loro maggiori opportunità di controllare i nostri confini” Mehl ha giustificato la decisione di mantenere armata la polizia, una misura eccezionale in Norvegia, per consentire un maggiore controllo dei confini e garantire la sicurezza.