La lettera: “Scambio di poltrone” – Contro l’ipotetica nomina di Santoro si era schierato un nutrito gruppo di lavoratori culturali della città. Il collettivo Operatori Spettacolo dal vivo Palermo aveva scritto una lettera indirizzata al Cda del Teatro: “Il processo decisionale dimostra come, ancora una volta, è la politica a gestire le nomine come mero scambio di poltrone, senza tenere conto di una progettualità – recita la missiva – Oggi la città sarebbe stata in grado di proporre più di un candidato tra i tanti che vi operano con successo e che contribuiscono fattivamente al processo di crescita del territorio”. La scelta del cda sembrerebbe invece essere quella di “favorire il direttore di una compagnia privata che ha presentato un curriculum inferiore alle candidature ricevute”, sostengono ancora gli autori della protesta. “Pertanto – continuano – ci domandiamo quale sia il criterio di selezione. Il Teatro Biondo è un punto di riferimento culturale per la città, una città di respiro europeo, accogliente e attrattiva, che merita una programmazione degna di questa reputazione creata nel tempo. Per questo motivo ci si auspica che le proposte culturali più interessanti del territorio, come le migliori produzioni internazionali, si possano trovare nelle stagioni del Teatro. Pensate davvero che Valerio Santoro sia l’uomo più adatto per operare in questo contesto?”.
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