Tennis

Boomer e non solo: smettetela con i flash! Quel vizio che sta tormentando Sinner e colleghi alle Atp Finals

Perché pagare per vedere i tennisti dal vivo e poi decidere di guardarli attraverso uno schermo?

Spalti sempre strapieni, sorrisi, applausi per tutti: a Torino si vive un’atmosfera trascinante per le Atp Finals 2024. È il popolo del tennis, soprattutto italiano ma non solo, che si raduna per assistere allo spettacolo di una settimana di sfide tra gli 8 migliori giocatori della stagione. Lo ha detto anche Jannik Sinner: “Qui c’è un’atmosfera particolare, un calore diverso rispetto a tutti gli altri tornei”. Eppure c’è una cosa, un atteggiamento da parte di una minoranza di spettatori, che sta diventando il nemico numero 1 per i tennisti in campo all’Inalpi Arena. Il grande spauracchio non sono gli “ole” per Sinner. No no: si tratta dei flash dei telefoni. In quasi tutte le partite, non manca mai il “genio” che decide di fotografare o filmare l’inizio dello scambio tra i giocatori. E di puntare il flash verso gli occhi del giocatore in risposta: un fastidio notevole se nel frattempo devi tentare di colpire una pallina che viaggia oltre i 100 km/h.

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Martedì sera, durante la sfida tra Sinner e Taylor Fritz, ad un certo punto il giudice di sedia è stato perfino costretto a sospendere il match per far spegnere il flash di un telefonino, tra i mormorii del resto del pubblico. Prima era stato Fritz a lamentarsi. Poi, al cambio di campo, è stato Sinner ad alzare la mano per far fermare il gioco. Uno spettatore lo stava platealmente filmando con il suo cellulare e non aveva nessuna intenzione di smettere: è dovuta intervenire un’altra persona seduta una fila più in basso per fargli abbassare lo smartphone, anche in modo un po’ brusco. Ma il signore in questione, inquadrato dalle telecamere, non è stato l’unico a cedere alla tentazione del flash. Episodi simili sono accaduti anche in altri match, compreso quello tra Sinner e De Minaur.

Insomma, i flash stanno diventando il principale tormento per i tennisti a Torino. Un vizio che coinvolge vari tipi di spettatori, dal più classico dei boomer ai vari aspiranti influencer. E viene spontanea una domanda: perché pagare per vedere un evento dal vivo e poi decidere comunque di guardarlo attraverso uno schermo? È una questione che non riguarda solo lo sport: lo sanno bene i cantanti che durante i concerti si ritrovano centinaia di flash di telefonini sparati addosso. Tutti a fare video invece di godersi lo spettacolo. In quel caso, però, almeno le lucine degli smartphone fanno atmosfera. Nel tennis invece provocano solo un’inutile interruzione del gioco. Inutile anche perché gli spalti sono al buio ma il campo è ben illuminato. Udite udite: si può fotografare e filmare benissimo anche senza usare il flash.