È il giorno dell’incontro tra il presidente americano Joe Biden e colui che a gennaio si appresta a raccogliere il suo testimone, Donald Trump. Una visita distesa, dopo i veleni e le offese personali di una campagna elettorale più spregiudicata del solito, alla quale il tycoon si è presentato ringraziando il democratico per l’invito e ricevendo le congratulazioni di Biden: “Benvenuto presidente eletto, Donald”, ha detto il commander-in-chief. Poi il repubblicano ha voluto garantire che la transizione “andrà liscia” nonostante lo scontro elettorale, anche perché, ha detto quasi per giustificarsi per gli attacchi sferrati, “la politica è dura, spesso non è un mondo piacevole. Ma oggi è una bella giornata e sono grato per questa transizione così liscia”.
Intanto, fuori dalla Casa Bianca prende forma la nuova squadra di Trump. Oltre ai nomi legati alla nuova amministrazione, oggi è circolata l’indiscrezione secondo la quale Trump dovrebbe sostenere la riconferma di Mike Johnson come speaker della Camera, stando almeno a quello dichiarato nel corso del suo incontro coi repubblicani: “Sono con lui fino in fondo”, ha detto secondo due fonti citate da Politico. È lo stesso Johnson che proprio nel giorno dell’incontro tra il presidente uscente e quello appena eletto ha detto alla trumpiana Marjorie Taylor Greene che non saranno più inviati soldi all’Ucraina.
Per gestire il dossier della guerra alle porte dell’Europa, però, il magnate ha intenzione di nominare un inviato per la pace che guidi i negoziati sulla fine del conflitto con la Russia. “Vedrete un inviato speciale di alto livello, qualcuno con molta credibilità, a cui verrà assegnato il compito di trovare una soluzione, di arrivare a un accordo di pace”, ha detto una delle fonti. “Lo vedrete a breve”.