Da una parte l’incarico annunciato e previsto per il ceo di X Elon Musk, dall’altra la nomina a sorpresa del conduttore di Fox News Pete Hegseth al Pentagono. Donald Trump, a poco più di una settimana dalle elezioni, sta procedendo con la scelta dei ruoli chiave per la sua amministrazione. E le sue mosse iniziano già a far discutere.
Il primo e già più contestato ruolo è quello per Musk: sarà a guida del nuovo dipartimento per l’efficienza governativa, lavorerà insieme all’ex candidato repubblicano alla presidenza Vivek Ramaswamy e dovrà, da esterno, consigliare su “come ridurre la spesa della burocrazia”. Il ruolo dell’imprenditore, sempre al fianco di Trump durante la campagna elettorale, ha sollevato numerose polemiche, a partire dalla decisione di farlo partecipare alla prima telefonata con il presidente ucraino Zelensky. Ieri Musk, su X, è arrivato fino ad attaccare i giudici italiani per il caso Albania. E, anche in quel caso, senza che sia chiaro a che titolo ufficiale e con che investitura da parte del presidente.
Ma non è l’unica nomina destinata a sollevare contestazioni. Trump, nelle scorse ore, se per guidare la Cia ha scelto il deputato del Texas John Ratcliffe, già direttore della National intelligence, per il Pentagono ha deciso di affidarsi a Pete Hegseth, un anchorman di Fox, la televisione di destra megafono del tycoon. Tra gli episodi più controversi della carriera di Hegseth, c’è – secondo alcuni media Usa – l’aver persuaso nel 2019 l’allora presidente Trump a graziare tre soldati americani accusati o condannati per crimini di guerra correlati all’uccisione indiscriminata di civili in Iraq. Hegseth, che era un capo plotone a Guantanamo Bay durante il suo servizio militare, ha anche difeso il trattamento dei prigionieri lì detenuti. Nel gennaio 2020, Hegseth espresse un forte sostegno alla decisione del presidente Trump di uccidere il generale iraniano Qasem Soleimani e, secondo alcuni media, invitò anche il tycoon a bombardare il territorio iraniano, compresi i siti culturali se usati come magazzini di armi.
Trump inoltre, non si sta limitando alle nuove nomine. Secondo le ultime indiscrezioni del Wall Street Journal, un team di transizione incaricato dal presidente eletto sta valutando una bozza di ordine esecutivo per costituire una “commissione di guerrieri”, formata da alti ufficiali militari in pensione, col potere di valutare i generali a tre e quattro stelle e raccomandarne la rimozione nel caso vengano ritenuti inadatti al comando. Il quotidiano ha anche aggiunto che, nel caso di approvazione da parte di Trump, l’ordine esecutivo potrebbe accelerare la rimozione di generali e ammiragli che secondo la bozza esaminata dal Wsj, “manchino delle qualità di leadership richieste”. L’ordine escutivo, rileva il quotidiano, potrebbe anche avere un effetto intimidatorio nei confronti di alcuni alti ufficiali militari, dopo la promessa di Trump di volere licenziare i “generali woke” considerati promotori della della diversità nei ranghi militari. Come comandante in capo, Trump può licenziare qualsiasi ufficiale a piacimento, ma un organismo esterno con membri nominati da lui, sottolinea il Wsj, aggirerebbe il normale sistema di promozioni del Pentagono, dando alle froze armate Usa il segnale che il nuovo presidente intende epurare un certo numero di generali e ammiragli.
Sul social Truth Trump ha anche confermato la nomina della governatrice ed ex parlamentare del South Dakota, Kristi Noem, alla carica di segretario al Dipartimento per la sicurezza interna. “Kristi – ha scritto Trump – è stata molto forte sulla sicurezza delle frontiere. È stata la prima governatrice a inviare soldati della Guardia Nazionale per aiutare il Texas a combattere la crisi del confine di Biden, e sono stati inviati in totale otto volte. Lavorerà a stretto contatto con lo ‘zar delle frontiere’ Tom Homan per proteggere il confine e garantirà che la nostra patria americana sia al sicuro dai nostri avversari. La conosco da anni, ho lavorato con lei su un’ampia varietà di progetti, avrà una parte importante nella nostra missione per rendere l’America di nuovo Sicura”. Noem era finita sui giornali perché aveva dichiarato di aver ucciso il suo cane “perché irrequieto” e “non addestrabile”.