Scuola

Agrigento, il ministero revoca nel 2023 l’autorizzazione ma l’Accademia di Belle Arti continua a fare iscrizioni

Conseguire un diploma di laurea non riconosciuto? È quel che accade agli iscritti dell’Accademia di Belle Arti non statale “Michelangelo” di Agrigento. Che, si legge nella sezione dedicata ai cenni storici sul portale dedicato, “è stata istituita nel 1979, con i quattro indirizzi tradizionali delle accademie: Pittura, Scultura, Decorazione e Scenografia”. Indirizzi per i quali […]

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Conseguire un diploma di laurea non riconosciuto? È quel che accade agli iscritti dell’Accademia di Belle Arti non statale “Michelangelo” di Agrigento. Che, si legge nella sezione dedicata ai cenni storici sul portale dedicato, “è stata istituita nel 1979, con i quattro indirizzi tradizionali delle accademie: Pittura, Scultura, Decorazione e Scenografia”. Indirizzi per i quali una recente sentenza del Consiglio di Stato, a cui l’Istituto si era appellato dopo un ricorso al Tar di Roma che a giugno 2023 gli aveva dato torto, ha confermato la revoca dell’autorizzazione da parte del Ministero dell’Istruzione.

Con il provvedimento del marzo del 2023, adottato dalla Direzione Generale degli ordinamenti della formazione superiore e del diritto allo studio del Ministero dell’Università e della Ricerca, ha sostanzialmente certificato “l’inammissibilità della domanda relativa alla proposta formativa diretta all’attivazione dei corsi accademici di secondo livello in Pittura, Scultura, Decorazione e Scenografia”. Solo pochi giorni prima il Ministero dell’Istruzione aveva revocato l’autorizzazione relativa al triennio di primo livello, a causa dell’omessa comunicazione, da parte dell’Accademia, di alcuni dati necessari alla valutazione periodica ad opera dell’Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca (ANVUR). Tra i motivi del decreto di revoca, si spiega nella sentenza del Tar di giugno 2023 ci sono “la valutazione negativa dell’ANVUR sulle risorse strutturali, edilizie e strumentali, la valutazione negativa da parte dell’ANVUR sulle risorse finanziarie e di personale e, inoltre, la pubblicizzazione, da parte dell’Accademia, di corsi non autorizzati dal Ministero, come pure segnalato dall’ANVUR”.

Dopo la revoca dell’autorizzazione, mentre ricorreva al Tribunale amministrativo di Roma, l’Accademia ha informato gli utenti di quanto stava accadendo con una breve nota inserita nella sezione Offerta formativa all’interno del portale. “Ferma restando la salvaguardia dei titoli precedentemente rilasciati e dei corsi all’epoca già attivati, il 20/03/2023 il MUR ha revocato l’autorizzazione ad attivare nuovi corsi relativi al primo e secondo livello”, si legge. Aggiungendo che è “in corso apposito contenzioso al Tar Lazio n. 8659/2023 per il relativo ripristino dell’efficacia legale dei corsi medesimi”. La medesima nota compare ancora. Senza alcun aggiornamento. Senza riferimento alla sentenza del Tar Lazio di giugno 2023. E neppure a quella recente del Consiglio di Stato. Come se nulla fosse successo.

Stessa modalità utilizzata sui social. “Ad Agrigento, la città della valle dei templi, l’Accademia di Belle Arti Michelangelo accoglie allievi italiani e stranieri che desiderano conseguire la laurea in arti visive e discipline dello spettacolo, pittura, scultura, decorazione, scenografia”. Mentre scorrono le immagini dell’area archeologica e poi quelle della città e poi quelle dell’ingresso dell’Accademia e quindi di una delle aule con ragazze e ragazzi intenti a seguire una lezione, una voce fuori campo pubblicizza i Corsi di laurea in un video postato a giugno 2024 sulla pagina Facebook dell’Istituto. E un altro post, a settembre, invita ad iscriversi al nuovo anno accademico, ricordando giorni e orari nei quali poterlo fare in Segreteria.

Ilfattoquotidiano.it ha contattato l’Accademia che, attraverso una nota della Segreteria didattica ha spiegato che “il problema è sorto dalla mancata ricezione da parte del Ministero dell’Università e della Ricerca di documentazione di rito sulle attività e sui requisiti”. Aggiungendo che “il ministero asserisce di avere inviato i relativi solleciti, mai ricevuti da parte dell’accademia ed in particolare di una pec, anch’essa non ricevuta e per la quale non è stata provata la spedizione-ricezione”. Dopo la revoca del riconoscimento, prosegue la nota “l’Accademia ha provveduto all’integrazione ed al rinnovo della documentazione per superare il precedente parere dell’ANVUR”. Che ne ha espresso uno nuovo. Per questo “dall’estate dello scorso anno, l’Accademia ha avviato una stretta interlocuzione con gli Uffici competenti del MUR al fine della necessaria emissione di un Decreto che superasse la revoca e con effetto di continuità didattica”. La nota si conclude con la notizia che “di recente, è stata confermata tale volontà ministeriale di sanatoria e si è in attesa del relativo decreto”.

È più che evidente che il nuovo decreto autorizzativo farebbe felice l’Accademia. Ma ancora di più allieve e allievi che si sono iscritti sia lo scorso anno che questo. Senza sapere che i corsi di laurea non avrebbero avuto alcun valore legale come sentenziato dal Tar e confermato dal Consiglio di Stato. In assenza ancora di un nuovo Decreto.