Un altro messaggio di pace in direzione del Quirinale. Elon Musk non cambia posizione ma tenta il disgelo. Dopo la nota diffusa dalla presidente della Repubblica, che replicava al suo attacco contro i giudici italiani del caso migranti in Albania, a usare toni concilianti è ancora una volta il referente in Italia del patron di Tesla, Andrea Stroppa. “Le parole di Musk sono frutto di un pensiero onesto riguardo a una tematica, non voleva ledere la sovranità del nostro paese né ledere le dinamiche. Credo sia giusto ricordare che ha parlato da privato cittadino, da imprenditore e non da figura di un’amministrazione che entrerà in carica tra qualche mese”, dice l’informativo a Sky Tg24.

La nota del Colle – Un modo per controreplicare alla nota del Colle, diffusa nella giornata di ieri 13 novembre. “Italia è un grande Paese democratico e devo ribadire, con le parole adoperate in altra occasione, il 7 ottobre 2022, che ‘sa badare a se stessa nel rispetto della sua Costituzione‘. Chiunque, particolarmente se, come annunziato, in procinto di assumere un importante ruolo di governo in un Paese amico e alleato, deve rispettarne la sovranità e non può attribuirsi il compito di impartirle prescrizioni”, si leggeva in un comunicato diffuso dal Quirinale. Cinque righe pesantissime, che rispondevano direttamente a Musk – senza mai citarlo direttamente – difendendo l’autonomia del Paese e della magistratura da eventuali ingerenze esterne. Ma pure da quelle interne. La nota di Mattarella, infatti, suona anche come un richiamo rivolto a Giorgia Meloni, a Matteo Salvini e a tutto il centrodestra. La premier non ha commentato direttamente, ma ha fatto filtrare dalla immancabili fonti di Palazzo Chigi una frase neutra e quasi fredda: “Ascoltiamo sempre con grande rispetto le parole del Presidente della Repubblica”. Ascoltare, seppur con rispetto, non sempre vuol dire condividere.

“La giustizia deve fare il suo corso” – La vicenda nasce da un tweet di Musk. “These judges need to go“, questi giudici devono andarsene, aveva scritto riferendosi ai magistrati di Roma che ieri avevano liberato anche gli ultimi sette migranti trattenuti in Albania dal governo Meloni. Dopo quel post, il Colle aveva atteso invano che il nostro governo difendesse la magistratura. Quindi era intervenuto con la sua nota. Dopo questo scontro col capo dello Stato, Musk sarà più prudente? “Non lo so. Ha avuto problemi con l’amministrazione Biden perché diceva quello che pensava. Se qualcuno pensa di intimidirlo non ha capito chi è”, dice Stroppa. Che invia messaggi di pace anche alla magistratura, oggetto dell’attacco di mister Tesla. Lo fa rispondendo a una domanda sull’indagine che lo riguarda: Stroppa, infatti, è indagato per concorso in corruzione nell’indagine sulla cosiddetta banda dei dossier della procura di Milano. “La giustizia deve fare il suo corso, io sono indagato ed è anche un’opportunità per potersi difendere, va sempre rispettato il magistrato e bisogna aspettare gli accertamenti dei fatti – ha detto – Ben venga l’indagine, è pesante a livello personale ma è giusto, cosi funziona in un paese democratico”.

La telefonata con Meloni – Già ieri era stato Stroppa a parlare per cercare di aggiustare il tiro, dopo che il Colle aveva fatto sentire la sua voce a tutela della sovranità italiana. “Musk augura che le relazioni Stati Uniti-Italia siano sempre più forti e auspica di incontrare presto il Presidente della Repubblica”, aveva scritto su X. Poi aveva fatto sapere che l’imprenditore aveva avuto “una amichevole conversazione” con la premier Meloni. Musk e la capa dell’esecutivo, dunque, si sono sentiti dopo la nota diffusa dal Colle: un modo per concordare una strategia comune? Sarà forse per questo che, dopo aver inviato i suoi messaggi di rispetto a Mattarella, l’ìmprenditore ha rivendicato la sua posizione. Lo ha fatto ricordando che “la libertà di espressione è protetta dal Primo Emendamento e dalla stessa Costituzione italiana pertanto da cittadino continuerà a esprimere liberamente le proprie opinioni”.

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