È il virus H5N1 la causa dell’influenza aviaria che ha colpito un adolescente della British Columbia, in Canada, ricoverato al BC Children’s Hospital di Vancouver in condizioni che i media locali definiscono critiche. Sabato 9 novembre il ragazzo è risultato presumibilmente positivo all’influenza aviaria H5 e in queste ore l’Agenzia della sanità pubblica canadese (Phac) ha confermato il primo caso umano di H5N1 contratto nel Paese. Secondo quanto emerso dal sequenziamento genomico, il virus che ha infettato l’adolescente è correlato a quello che sta alimentando un focolaio di aviaria tra i polli in British Columbia, ha spiegato la Phac, precisando che finora non sono state rilevati altri casi nell’uomo e sono in corso indagini per determinare come il ragazzo sia stato contagiato.

Mentre gli Usa stanno fronteggiando un’epidemia di H5N1 nei bovini da latte, in Canada – ha evidenziato l’agenzia nazionale – non sono stati segnalati casi di influenza aviaria nelle mucche e non sono state riscontrate evidenze di virus aviario nei campioni di latte. Inoltre, il clade del virus H5N1 rilevato nei bovini statunitensi è diverso da quello riscontrato nel teenager canadese. Il rischio di influenza aviaria nella popolazione generale resta basso, rassicura il Phac. È più alto per chi ha esposizioni non protette ad animali infetti.

La notizia del primo caso sospetto di influenza aviaria H5 nella provincia canadese della British Columbia era stata ufficializzata dai vertici sanitari sabato 9 novembre. La fonte dell’esposizione al virus è al momento sconosciuta. L’epidemiologa e funzionaria sanitaria della provincia Bonnie Henry aveva spiegato che si presumeva che il virus fosse H5N1 perché circola nella provincia. Per il giovane paziente i primi sintomi, che si sono manifestati una settimana prima del ricovero, sono stati congiuntivite, febbre e tosse. “Prima di questo”, prima cioè di contrarre il virus, “si trattava di un adolescente sano, che non presentava patologie pregresse”, ha evidenziato l’esperta in conferenza stampa. La malattia è progredita fino a diventare sindrome da distress respiratorio acuto (Ards).

Il paziente, che sembra essere al momento il primo caso umano noto di influenza aviaria contratto in Canada, sta ricevendo farmaci antivirali. C’era stato un caso nel 2014, ma correlato a viaggi, ha ricordato Henry. Non si sa ancora come l’adolescente si sia infettato con il patogeno che in Nord America circola ampiamente tra gli uccelli selvatici, il pollame e alcuni mammiferi, tra cui i bovini. Il teenager si è sentito male il 2 novembre, è andato in pronto soccorso, è stato dimesso e riportato in ospedale qualche giorno dopo, quando le sue condizioni sono peggiorate. Le autorità canadesi hanno sotto monitoraggio più di 40 persone entrate in contatto col paziente durante la fase contagiosa.

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