“Hanno sparato contro un bersaglio umano per provare una pistola a salve, modificata”. È stato ucciso per questo Nardev Singh, lo scorso 31 maggio, alle porte di Bari. Per caso. Solo perché tre giovanissimi – uno dei quali minorenne – stavano provando un’arma dopo averla modificata.
L’uomo, cittadino indiano di 38 anni, era stato assassinato in un casolare di campagna abbandonato a Ceglie del Campo e ora il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Bari ha disposto l’arresto di 3 persone, tra cui uno minorenne all’epoca dei fatti e uno tuttora minorenne.
Quella sera, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, i tre, dopo essersi procurati un’arma clandestina, una pistola modificata calibro 8 modello Bruni, avevano deciso di testarla prima sparando contro un bidone dell’immondizia e successivamente contro Singh.
L’arma è stata poi nascosta, prima di essere consegnata a un altro soggetto che avrebbe dovuto provvedere a farla sparire. Altre tre persone sono indagate a piede libero per aver favorito la fuga degli altri poco dopo l’omicidio. All’arrestato già maggiorenne all’epoca dei fatti è contestata anche l’aggravante della minorata difesa e dell’aver agito insieme a minorenni.
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La Redazione
Roma, 15 nov (Adnkronos) - "A proposito di violenze da condannare, c'è qualcuno nella maggioranza e nel governo in grado di prendere le distanze dalle frasi orribili e violente di Delmastro? Non so, magari i presunti moderati e garantisti di Forza Italia? O va bene così? O è tutto normale?". Lo scrive su Twitter Matteo Orfini, del Pd.
Roma, 15 nov (Adnkronos) - "Sono parole che pensavamo fuori almeno dal vocabolario della politica, adatte ai bar di pessima categoria. Fanno impressione pronunciate da un sottosegretario di Stato. Abbiamo chiesto in altre occasioni le dimissioni di Del mastro torniamo a farlo perché non è assolutamente pensabile che lui possa ricoprire un ruolo istituzionale". Lo dice Luana Zanella, capogruppo di AVS alla Camera.
Roma, 15 nov (Adnkronos) - "Le parole dette dal Sottosegretario alla Giustizia Delmastro, sono inaccettabili e vergognose. Trovo raccapricciante che esprima gioia nel non far respirare chi è dietro il vetro di un’auto della polizia penitenziaria. Queste parole sono un chiaro riferimento alla violenza e alla tortura nei confronti dei detenuti. Chi ricopre ruoli di governo apicali non può lasciarsi andare a frasi cosi prive di umanità". Lo dice il portavoce di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra Angelo Bonelli.
"Delmastro, già rinviato a giudizio per rivelazione di segreti di ufficio, si dimetta subito e ci liberi della sua presenza imbarazzante. Anche in questo caso la presidente Meloni non avrà nulla da dire?", conclude Bonelli.
Roma, 15 nov (Adnkronos) - "Le parole del sottosegretario Delmastro sono indecenti, degne di un regime sudamericano. Con 80 suicidi in carcere quest’anno, Delmastro mostra tutta la sua inadeguatezza. Mi chiedo che fine abbiano fatto tutti quelli che da destra danno lezione di garantismo”. Lo afferma il segretario di Più Europa Riccardo Magi.
Roma, 15 nov. (Adnkronos) - "Sabato 9 novembre 2024, durante l’ultima proiezione giornaliera del film su Berlinguer 'La grande ambizione', nella sala 3 del Cinema Atlantic (via Tuscolana 745) si è verificata un’irruzione di almeno 4 ragazzi di circa 15 anni, incappucciati, probabilmente già da prima all’interno del cinema, forse in un’altra sala". La denuncia arriva da Bianca Berlinguer che, sui social, riporta "uno spiacevole episodio avvenuto nei giorni scorsi nel VII Municipio di Roma" riguardante il film diretto da Andrea Segre e interpretato da Elio Germano sulla figura del padre, la cui notizia, spiega, le è arrivata tramite messaggio.
"Hanno disturbato la proiezione camminando, passando nello spazio davanti allo schermo, parlando ad alta voce, con lucette accese e sputando a terra. Poi sono usciti dalla sala e hanno aperto le porte verso l’esterno per far entrare altri ragazzi, diventando in totale 8-10, uno dei quali con un monopattino. Hanno urlato 'comunisti di m...' e insultato una ragazza straniera", racconta la giornalista. La proiezione "è stata interrotta su richiesta del pubblico in sala e una signora ha chiamato il 112".
A sedare la situazione, spiega la conduttrice di 'E' sempre Cartabianca', "sono intervenuti due dipendenti del cinema e i ragazzi sono scappati via. Quando sono arrivati i carabinieri, hanno redatto un verbale e hanno detto che probabilmente si trattava di 'ragazzate'. Pare che sia la prima volta che accade una cosa del genere in questo cinema". Al momento il cinema non ha replicato e -contattato dall'Adnkronos- risulta telefonicamente irraggiungibile.
Milano, 15 nov. (Adnkronos) - L'Ordine degli ingegneri della provincia di Milano esprime "forte preoccupazione" in merito alla recente disposizione del Comune di Milano (Disposizione n. 9/2024) che ha interrotto le attività dello Sportello unico per l’edilizia (Sue) e limitato drasticamente i canali di confronto tra cittadini, professionisti e l’Amministrazione. "Tale decisione, presa nel contesto delle difficoltà richiamate nella disposizione -afferma l'Ordine- rischia di danneggiare i diritti delle categorie professionali, tra cui gli ingegneri, nell’esercizio della propria attività professionale, nonché dei cittadini."
Secondo quanto indicato nella disposizione comunale, la chiusura del servizio di prenotazione appuntamenti e l’eliminazione dei contatti diretti sarebbero motivate dalla necessità di tutelare i dipendenti comunali, a fronte di indagini e criticità operative. Tuttavia, "tali problematiche interne non possono giustificare" la sospensione di un servizio pubblico essenziale, previsto e regolato dal Regolamento edilizio del Comune di Milano (artt. 14 e 15), che sancisce la piena e costante operatività del Sue come unico punto di accesso per le pratiche edilizie.
"Il dialogo tra professionisti e tecnici comunali -commenta la presidente dell'Ordine degli ingegneri della provincia di Milano, Carlotta Penati- non è un’attività informale, ma un passaggio indispensabile per assicurare una corretta interpretazione normativa e una gestione efficiente delle pratiche. Interrompere queste interazioni significa aggravare i tempi di istruttoria, aumentare le incomprensioni e creare ulteriore incertezza sia per i cittadini sia per i professionisti".
L’Ordine degli ingegneri sottolinea come la chiusura del Sue rappresenti una violazione dei diritti dei professionisti e dei cittadini, nonché un potenziale contrasto con i principi fondamentali dell’attività amministrativa e della funzionalità pubblica. Per garantire il ripristino dell’efficienza del settore e tutelare gli interessi di tutti gli attori coinvolti, invita quindi il Comune di Milano a ripristinare la piena funzionalità del Sue: sospendere immediatamente la disposizione n. 9/2024 e riattivare i servizi di prenotazione e dialogo tra tecnici comunali e professionisti; garantire un dialogo costruttivo e strutturato, con strumenti digitali e canali ufficiali per facilitare il confronto, assicurando trasparenza e tracciabilità; aumentare il coinvolgimento degli Ordini professionali, attivando tavoli tecnici specifici per individuare soluzioni condivise e comunicare in modo chiaro e trasparente e fornire indicazioni certe sulle modalità di gestione delle pratiche edilizie, garantendo tempistiche definite e informazioni accessibili.
"Il nostro obiettivo -conclude Carlotta Penati- è tutelare non solo i professionisti, ma l’intera collettività, garantendo che il sistema edilizio e urbanistico possa operare in maniera trasparente ed efficiente. Rinnoviamo la nostra piena disponibilità a collaborare con il Comune per individuare soluzioni equilibrate tra rigore normativo e operatività, nel rispetto dei diritti di cittadini e professionisti".
L’Ordine degli ingegneri della provincia di Milano ribadisce la sua vicinanza ai professionisti che operano in un contesto sempre più complesso e ai cittadini, che hanno diritto a un servizio pubblico efficace e accessibile. Qualora le misure adottate non venissero rettificate, l’Ordine si riserva di valutare ulteriori azioni, comprese eventuali impugnazioni della disposizione comunale.
Roma, 15 nov. (Adnkronos) - "Più volte mi è avvenuto di promulgare una legge che non condivido, che ritengo sbagliata, anche inopportuna, ma è stata approvata dal Parlamento che esercita la volontà politica e io ho il dovere di promulgare" a meno che non vi siano "evidenti incostituzionalità, in quel caso ho il dovere di non promulgare. Questo vale anche per alcuni decreti naturalmente". Lo ha sottolineato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, incontrando gli studenti in occasione dell'evento '25 anni di Osservatorio permanente giovani-editori', presieduto da Andrea Ceccherini.
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