Il 36enne serbo, naturalizzato americano, David Knezevich avrebbe ucciso “volontariamente, malignamente e con premeditazione” la sua ex moglie Ana Maria Henao: è questa la tesi sostenuta dal Grand Jury del Palazzo di Giustizia di Miami (Florida), che ha accusato l’uomo di sequestro di persona con conseguente omicidio, violenza domestica e omicidio all’estero di un cittadino statunitense.
Della vittima non si hanno notizie dallo scorso 2 febbraio, giorno in cui è scomparsa dalla sua casa a Madrid, dove si era trasferita il 27 dicembre 2023 per ricominciare la sua vita dopo la complicata separazione dal marito. L’ultima traccia lasciata dalla donna, scrive People, sarebbe stata un messaggio inviato da quest’ultima a un’amica in cui rivelava di aver conosciuto un “uomo magnifico” e che avrebbe trascorso qualche giorno nella casa di vacanza di lui. Ma gli inquirenti ipotizzano che il messaggio sia stato inviato dal suo assassino e tendono a scartare l’ipotesi dello sconosciuto incontrato da poco.
I sospetti, invece, ricadono sull’ex marito, Knezevich. Il movente che collegherebbe il presunto omicida alla vittima sarebbe di natura economica: Henao e il marito, infatti, erano entrambi proprietari di una società immobiliare millionaria e, al momento del divorzio, Ana Maria reclamava il 50% del patrimonio. Una richiesta che, secondo gli inquirenti, avrebbe dato a Knezevich il movente necessario a commettere il presunto omicidio. Ma non è tutto.
Perché a supporto delle accuse ci sarebbero anche le riprese delle varie videocamere di sorveglianza di Madrid. Il 29 gennaio, il 36enne, infatti, avrebbe noleggato un’auto a Belgrado, specificando di volerla senza gps, e tre giorni più tardi avrebbe poi raggiunto la capitale spagnola. E la sera prima della scomparsa di Ana Maria, l’uomo avrebbe rubato una targa da un’auto per posizionarla su quella a noleggio, mentre la mattina successiva avrebbe acquistato uno spray nero, del nastro adesivo, una giacca e un casco da moto.
A fornire maggiori dettagli, inoltre, sono le immagini catturate dalla videosorveglianza presente davanti l’appartamento di Ana Maria. Nelle clip, infatti, si vede un uomo che, con il volto coperto da un casco, oscura l’obiettivo della videocamera con uno spray. Un testimone avrebbe visto l’uomo entrare con una valigia nella casa, da cui uscirà esattamente 9 minuti più tardi con lo stesso bagaglio. Proprio in quest’ultimo sarebbe stato nascosto, secondo gli inquirenti, il corpo ormai senza vita di Henao. E il colpevole, secondo l’accusa, sarebbe proprio Knezevich. Per questo motivo, il 36enne è stato arrestato dalle forze dell’ordine di Miami, al rientro da un volo proveniente da Belgrado. L’accusa è severissima: sequestro di persona con conseguente scomparsa della moglie. Solo più tardi si sarebbe aggiunta l’accusa di omicidio che, a distanza di quasi 10 mesi dalla scomparsa, sembrerebbe essere l’ipotesi più plausibile.
Ad infittire ulteriormente il giallo sarebbe anche il luogo in cui potrebbe essere nascosta Henao. Secondo fonti investigative americane, infatti, l’uomo, che ha sempre negato di essersi recato nella capitale spagnola, avrebbe rivelato agli inquirenti che la donna si trovasse in un’area boschiva ai piedi dell’Altopiano di Asiago, nel vicentino. Ma l’incessante lavoro di ricerca della task force, composta da FBI, polizia spagnola e italiana con il supporto di cani molecolari, non ha portato i risultati sperati. E il corpo di Ana Maria non è ancora stato trovato.