Nonostante non avesse più il controllo dei 465 seggi della Camera Bassa, è stato rieletto primo ministro a scapito di Noda Yoshihiko, leader del principale partito di opposizione. Ma si è appisolato due volte durante la votazione
Lunedì Ishiba Shigeru è stato rieletto primo ministro del Giappone, in una votazione parlamentare dove per la prima volta in decenni la coalizione di governo non deteneva la maggioranza. Nonostante non avesse più il controllo dei 465 seggi della Camera Bassa, a seguito delle elezioni di fine ottobre e dopo due ballottaggi, Ishiba ha tuttavia […]
Lunedì Ishiba Shigeru è stato rieletto primo ministro del Giappone, in una votazione parlamentare dove per la prima volta in decenni la coalizione di governo non deteneva la maggioranza.
Nonostante non avesse più il controllo dei 465 seggi della Camera Bassa, a seguito delle elezioni di fine ottobre e dopo due ballottaggi, Ishiba ha tuttavia conservato il suo posto a scapito di Noda Yoshihiko, suo rivale e leader del principale partito di opposizione, il Costituzionale Democratico del Giappone (CDPJ). La realtà della scena politica giapponese di questo novembre si presenta opaca e confusa, con i due principali leader, un conservatore e uno più spostato al centro, nell’occhio del ciclone per diverse ragioni.
A cominciare dal riconfermato Ishiba, che non solo perde colpi nel gradimento popolare, ma è anche debilitato fisicamente al punto che durante la votazione che riguardava la sua sopravvivenza da premier, si è appisolato sulla poltrona. Al fatto sono seguiti due controlli medici in cinque giorni il cui risultato, come affermato dal capo Segretario di Gabinetto Hayashi Yoshimasa, assicura che “non ci sono conseguenze particolari che possano ostacolare i doveri ufficiali del primo ministro” il quale è quindi partito ieri per partecipare all’incontro della Cooperazione Economica dell’Asia-Pacifico (APEC) a Lima, in Perù – dove avrà colloqui con il presidente cinese Xi Jinping – per poi seguire il vertice G20 in Brasile.
Sono molteplici le sfide che i cittadini si aspettano il premier affronti: a partire dal rialzo del costo della vita, porre fine a chi dei suoi colleghi è implicato negli scandali dei finanziamenti non dichiarati, fino a gestire le minacce alla sicurezza poste da Cina, Corea del Nord e Russia. Il tutto alla luce della rielezione di Donald Trump, che anche al Giappone promette aumenti dei dazi, si aspetta un’indipendenza militare sulla difesa e non promette nulla di buono anche riguardo alle pretese cinesi su Taiwan.
Il CDPJ di Noda Yoshihiko, dal canto suo, ha senza dubbio aumentato i seggi nella Camera Bassa, così come e molto di più ha fatto il partito Democratico del Popolo (DPP), di cui Noda avrebbe bisogno per formare una coalizione di maggioranza. Il DPP viene anche corteggiato dall’ LDP di Ishiba e dal Komeito di ispirazione buddhista. Ed ecco che ad aumentare l’incertezza politica e tattica, si aggiunge un fatto privato a ingarbugliare il tutto. A inizio settimana il leader del DPP, Tamaki Yuichiro, ha ammesso delle indiscrezioni apparse sulla rivista scandalistica Smart Flash, riguardo a una sua relazione extra matrimoniale con una modella. Tamaki, diversamente da altri politici delle nostre parti, ha candidamente affermato: “Quanto apparso sulla rivista è sostanzialmente vero. Vorrei scusarmi non solo con la mia famiglia, ma con tutti quelli che avevano posto su di me grandi aspettative”. Non si è detto pronto alle dimissioni, ma si comporterà a seconda di quanto verrà convenuto con i suoi colleghi di partito.
In questo periodo dell’anno il turismo giapponese non si ferma, anzi. Grazie a una temperatura mite, e alla possibilità di osservare la magnificenza del cambiamento dei colori autunnali in natura, seguendo i molti “foliage tour” organizzati nelle principali località del Paese, gli arrivi dall’estero e i turisti locali continuano ad aumentare. Ma c’è un problema crescente, particolarmente insidioso nel parco, colmo di magnifici templi, dell’antica capitale Nara. In questa città – il cui simbolo sono i dei piccoli cervi considerati messaggeri delle divinità Shintō – gli “shika” si aggirano liberi e sono molto amati dalle persone che li sfamano con i cracker di riso venduti nei vari chioschetti. Sarà la stagione degli amori, sarà che non mangiano abbastanza, o che anche gli shika siano stanchi del via vai di persone, sta di fatto che sono sempre più aggressivi e solo nel mese di settembre hanno aggredito 35 individui. Tra questi almeno una decina hanno subito ferite significative e si sono presentati in ospedale per cure mediche adeguate.
Millecinquecento cervi, che si aggirano nelle tre zone a loro destinate, in un luogo quasi da fiaba “non sono sinonimo di gentilezza incondizionata” sostengono le autorità locali, che avvisano i turisti di fare attenzione. Sul Japan Times si legge che a ottobre, nella cittadina di Fukuchiyama (Prefettura di Kyoto) un uomo di 68 anni è stato trovato morto in un campo di riso, e secondo la polizia le ferite dimostrano che sia deceduto a causa di un attacco di un cervo maschio. Il segretario generale della NGO “Fondazione per la preservazione dei cervi di Nara” Yamazaki Nobuyuki enfatizza: “I cervi non sono degli animali domestici, ma selvaggi. Chiediamo urgentemente a chi interagisce con loro di rispettare una distanza di sicurezza”. Secondo il governo della Prefettura di Nara però, una delle cause dell’aumentata aggressività dei cervi è da imputarsi alle loro scarse condizioni di salute: non sarebbero correttamente sfamati.