Nuova intesa al fotofinish tra Ita e Lufthansa: il testo è stato inviato a Bruxelles, si attende ora il via libera definitivo della Commissione europea alla luce delle correzioni a tutela della concorrenza. Mef e tedeschi si dicono per l’ennesima vota fiduciosi di poter ricevere a breve l’ok dalla Commissione.
Il responso dell’Antitrust europea è di nuovo rinviato entro fine anno. Dopo quasi tre anni di trattative, il negoziato tra Ita e Lufthansa è ancora in alto mare. I tempi di questo matrimonio sono maggiori di quelli di una riforma costituzionale di un grande Paese.
L’imminente crisi del governo tedesco impedirà a Lufthansa di siglare qualsiasi accordo con il Ministero dell’Economia, il Mef, proprietario di Ita Airwais. A questo punto probabilmente scadrà il termine per la consegna alla Commissione europea del piano per l’integrazione tra Ita e Lufthansa. Piano che aveva già avuto il via libera dalla direzione generale della concorrenza europea.
Lufthansa, in questi giorni, aveva chiesto di rivedere, a ribasso, il prezzo dell’acquisto del 41% delle azioni di Ita. Forse si aspettava che Alitalia mettesse nero su bianco sui 2.245 licenziamenti annunciati, avviando le procedure per essere sicuri di non dover gestire enormi costi e contenziosi, una volta avvenuta la fusione. Inoltre l’imperativo per le società partecipate dal Ministero dell’economia è quello di sospendere le uscite di cassa. Certamente hanno influito nel nuovo dietrofront sul matrimonio, la crisi economica e il calo del Pil nel 2023 e del 2022.
La Germania sta subendo la seconda recessione in tre anni, dopo quella nel 2020.Il settore automobilistico sta vivendo una crisi che sta portando a chiusure di stabilimenti di grandi nomi, come Volkswagen e Michelin.