Fingendosi una disoccupata in cerca di lavoro, una giovane asiatica si è infiltrata con la telecamera nascosta nelle fabbriche cinesi del distretto tessile di Prato. Quello che ne emerge è uno scenario al limite della schiavitù, fatto di turni lavorativi di 15 ore per una paga media di 30 euro al giorno. Gli operai sono pagati esclusivamente a cottimo, un euro o poco più per ogni pezzo prodotto, e vengono fatti dormire direttamente nelle fabbriche (in alcuni casi, addirittura con l’obbligo di corrispondere al padrone il prezzo del posto letto). Ovviamente non esistono contratti, e vengono arruolati senza problemi anche i migranti clandestini senza documenti.
Questa clip fa parte di una lunga inchiesta sul volto occulto dell’alta moda italiana, che spesso, nel tentativo di abbattere al massimo i costi della manodopera, subappalta parte della produzione proprio alle fabbriche cinesi. Così, borse che vengono assemblate al costo di 50 euro possono essere poi vendute nelle boutique di lusso anche a cento volte tanto.
L’inchiesta, realizzata da Andrea Sceresini e David Chierchini, andrà in onda questa sera alle 21,25 su Farwest, Rai3.