“Anche oggi abbiamo assistito a inaccettabili scene di violenza e caos in alcune piazze, ad opera dei soliti facinorosi“. Sono le parole della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che affida a un post sui social il commento sulla mobilitazione degli studenti nelle principali città italiane. A Roma, Torino, Milano, Genova, Padova, Napoli, Palermo, Cagliari e in tante altre città universitari e liceali hanno dato vita a “No Meloni day atto II“, la manifestazione organizzata dall’Unione degli Studenti e Link – Coordinamento Universitario e Rete della Conoscenza. E non sono mancati i momenti di tensione. Come a Torino dove si sono registrati tafferugli con le forze dell’ordine dopo che è stato bruciato un fantoccio che raffigurava il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara. E 19 poliziotti sono rimasti feriti, 15 dei quali per lo scoppio di un ordigno urticante in piazza Castello.

Dai partiti di destra e dai membri del governo arriva un coro di critiche. “La mia totale solidarietà va a tutti gli agenti feriti, con l’augurio di una pronta guarigione”, ha aggiunto la premier Giorgia Meloni che si rivolge anche ai partiti di opposizione: “Spero – aggiunge Meloni – che certa politica smetta di proteggere o giustificare queste violenze e si unisca, senza ambiguità, nella condanna di episodi così gravi e indegni”.

Anche Elly Schlein esprime, a nome di tutto il Pd, “solidarietà e vicinanza agli agenti delle forze dell’ordine feriti dai fumi urticanti di un ordigno artigianale a Torino”. Per la segretaria dem “il diritto alla protesta, a manifestare e a scioperare non può e non deve mai essere confuso con l’aggressione violenta nei confronti di nessuno”. E Schlein risponde anche a Giorgia Meloni sottolineando che “la violenza è intollerabile, così come la strumentalizzazione politica della violenza che non dovrebbe fare nessuno, in particolare modo chi ha responsabilità di governo”.

Critiche anche dal ministro dell’Istruzione, rappresentato nel fantoccio dato alle fiamme a Torino: “‘Valditara a testa in giù, urlavano sotto il Ministero. E sarebbero questi gli interlocutori democratici? La scuola italiana non ha bisogno di replicanti degli estremisti degli anni ’70“, ha scritto Giuseppe Valditara su X. “Violenza, rabbia, odio e soprattutto 15 poliziotti feriti: a Torino è andata in scena l’ennesima brutta manifestazione dell’estrema sinistra“, commenta il vicepremier Matteo Salvini. Per il leader della Lega “inutile dire che il governo non si farà intimidire, ma è desolante pensare che qualche parlamentare od opinionista radical chic si scandalizzerà perché definisco i facinorosi comunisti ‘zecche rosse‘ anziché preoccuparsi dell’aggressione sistematica alle donne e agli uomini divisa, ai quali va la mia totale solidarietà”.

Sulla stessa linea il ministro dell’Interno: “Ancora una volta oggi a Torino, nel corso di un corteo, abbiamo assistito a intollerabili episodi di violenza, con i manifestanti che, violando le prescrizioni della questura e cambiando percorso, hanno tentato di raggiungere l’ingresso della prefettura”, ha dichiarato Matteo Piantedosi. “Stavolta non c’era il pretesto di altre iniziative in corso né soggetti cui contrapporsi ma a essere presi di mira sono stati i palazzi delle Istituzioni e a essere aggrediti gli operatori delle Forze di polizia schierati a loro difesa”, ha aggiunto il titolare del Viminale, sottolineando di confidare “che possa giungere unanime la ferma condanna per quanto accaduto” ed esprimendo “vicinanza e apprezzamento” agli agenti feriti.

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