Il futuro dell’auto? È “multi-solution”, fatto di differenti tecnologie propulsive, pensate per adattarsi a diversi mercati. Mazda è nel (sempre più nutrito) gruppo di costruttori che fanno business a livello globale e che sono convinti di non poter accontentare tutti i clienti con le sole auto elettriche. Perciò, dopo Toyota, il carmaker di Hiroshima ha deciso di investire pure in tecnologia ibrida e nei motori termici, oltreché nelle vetture a batteria.
Sicché, Mazda ha siglato un accordo con le connazionali Panasonic ed AESC per costruire una gigafactory in Giappone e assicurarsi la fornitura necessaria di batterie per veicoli a elettroni. Tuttavia, le auto elettriche saranno solo una parte dell’offerta della marca nipponica, che punterà forte pure sull’ibrido: così, sfruttando anche le competenze acquisite dalla partnership con Toyota – campionessa mondiale indiscussa dell’ibrido –, Mazda si sta preparando a lanciare l’ibrido con tecnologia proprietaria, al debutto nel corso del prossimo biennio.
Il primo modello a beneficiarne sarà la nuova generazione della CX-5, il modello più venduto della marca, atteso al debutto nel 2026. Mentre nel 2027 dovrebbe esordire una piattaforma modulare pensata per automobili elettriche e ibride ricaricabili (cioè in grado di assicurare diverse decine di km in modalità di marcia totalmente elettrica): sarà adottata per una Suv e una crossover, frutto dalla joint-venture con la cinese Changan, da cui è nata pure l’elettrica EZ-6.
Quest’ultima sarà presto commercializzata sul mercato della Repubblica Popolare – dove è realizzata – e dovrebbe poi arrivare anche in Europa. Si tratta di una berlina dal design pensato per favorire l’efficienza aerodinamica. Lunga 492 cm, presenta nell’abitacolo un quadro strumenti digitale di 10,1” e un sistema multimediale con uno schermo di 14,6”. Verrà proposta sia in versione 100% elettrica, con motore posteriore da 255 CV, alimentato da una batteria da 56,1 o 68,8 kWh; sia in versione ibrida: in questo caso, un motore termico 4 cilindri di 1,5 litri e 94 CV ricarica la batteria che, a sua volta, alimenta un’unità motrice elettrica da 215 CV, collegata alle ruote posteriori di trazione.
Sempre nel 2027 arriveranno sul mercato i motori “Skyactiv-Z”, una nuova generazione di propulsori a 4 e 6 cilindri con omologazione Euro 7: promettono un rendimento migliorato per ridurre consumi ed emissioni. In parallelo, sarà ulteriormente sviluppata la tecnologia dei motori rotativi, sui quali Mazda ha annunciato di aver compiuto importanti progressi in tema di affidabilità e conformità alle norme ambientali.
Tali unità propulsive sono (e, presumibilmente, saranno) usate anche come range extender, ovvero come generatori di elettricità nei veicoli ibridi in cui la trazione è affidata a un elettromotore. Un sistema di propulsione che caratterizzava pure la concept “Iconic SP” presentata al Japan Mobility Show 2023: trattasi di una coupé sportiva ibrida, pensata per la produzione e progettata per essere alimentata con carburanti sintetici o altre fonti di energia sostenibili, come l’idrogeno.
Il prototipo dell’auto è stato progettato attorno al guidatore, per rendere l’esperienza di guida avvincente. Lunga 4,17 metri, la Iconic SP vanta una distribuzione dei pesi 50:50 e un design sinuoso e slanciato. Ma la vera innovazione è sotto la carrozzeria, dove si nasconde un powertrain elettrico da 370 CV di potenza, alimentato da corrente generata da un motore rotativo con funzione di range extender, dagli ingombri estremamente ridotti, che contribuisce a mantenere il peso dell’auto limitato a 1.450 kg.