I dipendenti non saranno chiamati a pronunciarsi una seconda volta sulla destinazione del loro Tfr. Gli emendamenti su un nuovo semestre di silenzio assenso proposti da Fratelli d’Italia e Lega sono stati giudicati inammissibili dalla Commissione Bilancio della Camera. Non passa l’esame neppure la proposta di una stretta per i politici sui compensi percepiti all’estero. L’emendamento presentato dalla deputata di FdI Alice Buonguerrieri è stato dichiarato inammissibile per ragioni di estraneità di materia. La modifica, che ha richiamato la polemica sui compensi delle consulenze all’estero dell’ex premier Matteo Renzi, prevedeva un tetto massimo di ricavi pari a 50mila euro lordi. Nel divieto sarebbero rientrati membri del governo, parlamentari, presidenti di Regione ed europarlamentari italiani.
Stoppato pure l’emendamento della Lega per una nuova rottamazione delle cartelle, la quinquies. La proposta di modifica per una definizione agevolata dei carichi affidati all’agente della riscossione, per le cartelle dal primo gennaio 2000 al 31 dicembre 2023, figura infatti tra gli emendamenti inammissibili per “carenza o inidoneità di compensazione“. Una proposta analoga, presentata come emendamento di FI al dl Fisco (che riapre i termini della Rottamazione quater, estendendoli alle cartelle dal primo luglio 2022 al 31 dicembre 2023) è però ancora all’esame della commissione Bilancio del Senato.
Tra le bocciature odierne c’è poi l’ emendamento, a firma La Porta (Fdi), che prevedeva di estendere “la sospensione della notifica di atti dell’Agenzia delle entrate anche al mese di luglio” in aggiunta al mese di agosto come già stabilito dalla legge, salvo in caso di indifferibilità e urgenza. Non passa la tagliola dell’ammissibilità neppure la misura, a firma Bagnai (Lega), che proponeva la “proroga fino al 31 dicembre 2025 della sospensione dei procedimenti sanzionatori relativi agli obblighi di vaccinazione contro il Covid-19″.
Infine la Commissione Bilancio ha giudicato inammissibile l’emendamento alla manovra a firma Cannizzaro (Fi) che prevedeva la proroga al 2027 del contratto per lo svolgimento del servizio di trasmissione delle sedute parlamentari tra il ministero dello Sviluppo economico e la società Centro di Produzione S.p.A., ossia la società che gestisce Radio Radicale, autorizzando una spesa massima di 8 milioni di euro per il 2025, 2026 e 2027.