Politica

Procreazione assistita, screening neonatali, celiachia, malattie rare: le nuove 3mila prestazioni che il servizio sanitario garantisce

Sono oltre 3mila le prestazioni di specialistica ambulatoriale e di assistenza protesica che dal 30 dicembre 2024 entreranno a far parte dei livelli essenziali di assistenza (Lea). Dopo oltre vent’anni di immobilismo, la lista delle prestazioni che il Servizio sanitario nazionale deve garantire alla popolazione, gratuitamente o tramite il pagamento di un ticket, è stata aggiornata. Il nuovo elenco di esami, visite e trattamenti mutuabili era atteso da quando, nel 2017, l’allora ministra della Salute Beatrice Lorenzin aveva varato il Dpcm che riformava i Lea. Ora – dopo oltre 7 anni e una serie infinita di proroghe che hanno costretto molti italiani a migrare in altre regioni o a rivolgersi alla sanità privata -, i nuovi nomenclatori tariffari entreranno in vigore per mezzo del Decreto Tariffe, approvato dalla Conferenza Stato-Regioni dopo un ultimo confronto tra ministero dell’Economia, Salute e Regioni.

Le 3mila prestazioni aggiornate coprono tante branche della medicina. Dall’erogazione omogenea su tutto il territorio delle prestazioni di procreazione medicalmente assistita (pma), alla consulenza genetica e agli screening neonatali, passando per la diagnosi e il monitoraggio della celiachia e delle malattie rare. Inoltre, nella lista sono presenti trattamenti ed esami diagnostici ad alta tecnologia, nonché ausili informatici e di comunicazione per persone affette da gravi disabilità. A cui si aggiungono arti artificiali di ultima generazione e sistemi avanzati di riconoscimento vocale e puntamento oculare. Nell’elenco manca, invece, una voce specifica sui disturbi del comportamento alimentare (dca). Le associazioni che si occupano di supportare i pazienti affetti da dca – circa 4 milioni di italiani (di cui il 70% adolescenti) – sono ancora all’opera per capire se la prestazione specialistica ambulatoriale rientri o meno nei nuovi Lea.

Secondo quanto dichiarato dal ministero della Salute, il decreto tariffe assicura su tutto il territorio nazionale la piena erogazione dei nuovi Lea previsti nel Dpcm del 2017, “superando le disomogeneità assistenziali tra i cittadini che potranno finalmente usufruire in ogni area del Paese di prestazioni al passo con le innovazioni medico scientifiche per la specialistica ambulatoriale e per la protesica”. La proposta tariffaria prevede un impatto economico totale di 549,9 milioni di euro, suddivisi in 502,3 milioni per la specialistica ambulatoriale e 47,6 milioni per la protesica, con un incremento di circa 150 milioni rispetto alla versione approvata nel 2023.

Tra le principali novità per l’assistenza specialistica ambulatoriale, troviamo procedure che, fino ad ora, erano considerate “sperimentali” o riservate al regime di ricovero e che dal 30 dicembre potranno invece essere eseguite in ambito ambulatoriale. Tra queste ci sono anche alcune tipologie di radioterapia e trattamentibiologici innovativi. Inoltre, la revisione ha portato a una maggiore specificità nella descrizione delle visite e degli esami diagnostici. Ad esempio, la diagnostica per immagini degli arti ora include dettagli sulla modalità e sullo scopo della procedura.

Per le prestazioni principali della pma sono state adottate le tariffe in uso nella Regione Emilia-Romagna. Queste prevedono la remunerazione di tutti i cicli necessari per le coppie assistite, inclusi il reperimento dei gameti e il relativo monitoraggio. A seguito delle indicazioni del tavolo tecnico sulla pma del 28 marzo 2022, sono state integrate tariffe per prestazioni come l’agoaspirazione dei follicoli, la fecondazione in vitro con o senza ICSI (omologa) e il trasferimento degli embrioni.

Anche il settore della protesica è stato oggetto di significativi aggiornamenti, con l’introduzione di nuovi dispositivi e alcune esclusioni. Ad esempio la classe degli ausili addominali per la terapia dell’ernia è stata esclusa, mentre sono stati inseriti dispositivi per la terapia circolatoria e per l’adattamento domestico. Il nuovo nomenclatore, infine, amplia l’elenco delle ortesi e delle protesi per arti superiori e inferiori, includendo anche ausili per la mobilità e calzature ortopediche. Le tariffe aggiornate si basano sul costo standard di produzione, garantendo una copertura completa per numerosi dispositivi precedentemente esclusi o solo parzialmente finanziati.