Cinema

Centro sperimentale di cinematografia, gli autori chiedono a Giuli di nominare Gianni Amelio. Barbareschi si propone: “Ma non ho ricevuto offerte”

di F. Q.

Dopo le dimissioni di Sergio Castellitto, gli autori italiani chiedono la nomina del regista Gianni Amelio alla presidenza del Centro sperimentale di cinematografia. Un appello, una volontà che emerge da una lettera inviata direttamente al ministro dei Beni Culturali Alessandro Giuli. “Egregio ministro, dopo le improvvise dimissioni dal ruolo di presidente del Centro sperimentale di cinematografia del nostro collega Sergio Castellitto, che ringraziamo per il lavoro svolto, consideriamo che la nomina del suo successore possa avvenire sulla base di un dialogo costruttivo tra le istituzioni e il settore e in primo luogo con gli autori. Il Centro sperimentale è da sempre un pilastro per chi desidera iniziare a fare questo mestiere, come dimostra la quantità di professioniste/i di successo – molti dei quali nostri associati – che in quella scuola si sono formati. È un luogo di trasmissione di saperi – si legge nella lettere riportata da Repubblica – e di conservazione della memoria del cinema”.

La lettera al ministro poi prosegue così: “Per questo pensiamo di poter contribuire alla scelta di una presidenza che sostenga al meglio le aspirazioni delle nuove generazioni del settore e che custodisca e mantenga vivo il patrimonio cinematografico di cui è depositario e lo innervi il più possibile nel territorio cittadino in un dialogo e uno scambio sempre vivo e popolare. In tal senso le associazioni degli autori Anac, 100 autori, Wgi e Aidac si sono consultate e unanimemente concordano nel candidare Gianni Amelio alla presidenza del Centro sperimentale di cinematografia”.

Alla poltrona potrebbero ambire in tanti. Un altro nome che circola è quello di Luca Barbareschi che in una intervista ha dichiarato che “ufficialmente” non ha “ricevuto nessuna offerta”. “Da circa un anno e mezzo, c’è interesse nei confronti della mia persona. In molti mi chiedono: perché non sei andato alla Biennale? Perché non vai allo Stabile di Catania, a quello di Palermo, all’Argentina?”, ha aggiunto. “Perché non vado? Non lo so, alla fine non si concretizza niente”, ha detto.

Ora è pronto per il Centro Sperimentale. “Ho dato la mia disponibilità. Amici, non solo politici, mi hanno detto: ‘Vai tu che sei un buon formatore, saresti la persona adatta’. Però non voglio fare nomi, non mi sembra corretto. Qualcuno ha parlato, la notizia è esplosa, mi hanno chiamato tutti“, ha dichiarato ancora Barbareschi. “Sono divisivo da sempre. Sono un uomo libero. Ho votato Giorgia Meloni: posso avere il diritto di dirlo? Siamo in democrazia. L’ho detto con onestà, molti dicevano di non votare Berlusconi e lo votavano. Statisticamente non avrebbe potuto avere tutti quei voti”.

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