Foglio di via da Milano “per istigazione all’odio e alla violenza”. È il presidente dell’associazione Palestinesi d’Italia Mohammad Hannoun a comunicare di aver ricevuto ieri la notifica in riferimento al corteo di sabato scorso, “perché – spiega all’Ansa – mi sono complimentato con i giovani di Amsterdam”. Hannoun, 62 anni, cittadino giordano, fondatore nel 1994 dell’Associazione benefica di solidarietà con il Popolo palestinese, nello scorso ottobre è stato inserito nella blacklist del Dipartimento del Tesoro statunitense con l’accusa di essere un finanziatore del terrorismo e di promuovere manifestazioni contro Israele. Nel corteo di sabato scorso, il 57esimo a Milano dal 7 ottobre 2023, “ho detto – afferma Hannoun, che vive a Genova – che hanno fatto bene a picchiare i tifosi israeliani perché urlavano morte agli arabi e ai musulmani inneggiando all’esercito criminale israeliano e ai crimini contro i gazawi, hanno anche picchiato cittadini arabi di Amsterdam e strappato bandiere palestinesi da case private, se la sono cercata”.

La notifica – Ieri “ho ricevuto la notifica dalla Questura di Milano tramite quella di Genova. Ho già parlato con i miei avvocati che entro 10 giorni – racconta – devono presentare ricorso al Tar e vediamo cosa deciderà in proposito il gip di Milano. Ieri l’ispettore che mi ha consegnato la notifica mi ha detto che da ora in poi non posso recarmi a Milano e anche gli avvocati – spiega – me lo hanno confermato”. Hannoun sottolinea che da parte sua, durante la manifestazione milanese, non c’è stato l’invito a emulare in alcun modo quanto successo ad Amsterdam: “Sono una persona perbene, siamo contro la violenza da qualsiasi parte provenga, non ho mai detto di fare lo stesso e non ho mai detto ‘se venite in Italia vi facciamo vedere noi”.

La denuncia – Hannoun, residente in provincia di Genova, era stato denunciato per istigazione a delinquere. Per quanto accaduto durante quel corteo e per lo stesso reato la Polizia ha denunciato anche un egiziano residente in provincia di Milano e nei confronti del quale, spiega sempre la Questura, è in corso un’istruttoria della Divisione Anticrimine per l’avvio delle procedure necessarie per notificare, anche in questo caso, il foglio di via da Milano. L’egiziano aveva esibito pubblicamente un cartello con la foto dell’ex leader di Hamas Yahya Sinwar.

Oltre che con il foglio di via, l’architetto palestinese dallo scorso 7 ottobre se la deve vedere con il dipartimento del Tesoro Usa, che lo ha sottoposto a sanzioni perché ritenuto un finanziatore di Hamas attraverso l’Associazione Benefica di Solidarietà con il Popolo Palestinese (Abspp). “Siamo in lotta con le banche, che sono sotto gli ordini degli americani, quando sanno che sono sulla ‘black list’ fanno marcia indietro, ora – conclude – anche la mia banca vuole chiudere il mio conto personale”.

La manifestazione – Oggi Hannoun non ha partecipato di persona al corteo milanese pro Pal, ma ha comunque telefonato facendo sentire la sua voce ai partecipanti attraverso degli altoparlanti. “I miei avvocati mi hanno tranquillizzato. Non ho mai incitato alla violenza contro nessuno, noi siamo contro la violenza. Questi cortei – ha detto – sono fatti proprio per denunciare la violenza degli israeliani. Vi abbraccio tutti”. Hannoun, applaudito, ha poi aggiunto: “Continuerò la mia lotta, mi sposterò in altre piazze e non mollerò mai per sostenere il popolo palestinese.

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