Il responso delle recenti proiezioni dell'Istituto nazionale della Popolazione
L’Asia si è sempre contraddistinta per l’alta densità delle popolazioni, complice anche una politica aggressiva e massiccia legata alla natalità dei decenni scorsi. Ma il trend degli ultimi anni evidenzia che qualcosa sta cambiando, specie in Giappone. Fioccavo nel mercato sempre più monolocali, a fronte del progressivo calo dei matrimoni, il declino delle nascite e l’allungamento delle aspettative di vita. Ad affermarlo sono i dati e le proiezioni dell’Istituto nazionale della Popolazione. L’analisi parte dall’ultimo censimento di quattro anni fa.
Nel 2020, a livello nazionale c’erano 21,15 milioni di famiglie unipersonali, pari al 38% del totale, con una percentuale che superava il 40% solo in cinque prefetture: Tokyo al 50,2%, Osaka al 41,8%, Kyoto al 41,2%, Fukuoka al 40,7% e l’Hokkaido al 40,5%.
Il responso è che nel 2050 oltre il 40% delle case in 27 prefetture del Paese sarà occupato da un solo individuo e il 20% di queste persone avranno più di 65 anni di età in almeno 32 prefetture delle 47 che compongono il Giappone. Il trend è già in atto, avverte l’Istituto nazionale, ed è “prioritario creare un sistema in cui gli anziani possano ricevere se necessario assistenza medica e infermieristica”.