Gioco d’azzardo, 450 milioni di persone nel mondo mostrano almeno un sintomo comportamentale – il report di Lancet

Il gioco d’azzardo rappresenta un’enorme e crescente minaccia per la salute pubblica globale: la sua rapida diffusione tramite i telefoni cellulari e Internet sta danneggiando molte più persone di quanto si pensava in precedenza. Per questo, il problema deve essere trattato allo stesso modo in cui si trattano i disturbi dell’alcol e del tabacco. A […]

Il gioco d’azzardo rappresenta un’enorme e crescente minaccia per la salute pubblica globale: la sua rapida diffusione tramite i telefoni cellulari e Internet sta danneggiando molte più persone di quanto si pensava in precedenza. Per questo, il problema deve essere trattato allo stesso modo in cui si trattano i disturbi dell’alcol e del tabacco. A puntare i riflettori sull’emergenza “invisibile” del gioco d’azzardo è un rapporto lungo 45 pagine redatto dalla commissione di sanità pubblica sul gioco d’azzardo di Lancet. Secondo il documento, circa 450 milioni di persone presentano almeno un sintomo comportamentale o hanno subito conseguenze dannose a livello personale, sociale o di salute a causa del gioco d’azzardo. Di queste persone, almeno 80 milioni soffrono di un disturbo da gioco d’azzardo, una condizione di salute mentale che si caratterizza per la tendenza a fare scommesse ripetute e continuare nonostante le conseguenze negative che queste possono avere sulla vita di una persone. Secondo gli esperti, le stime su quanti subiscono danni significativi alla salute a causa del gioco d’azzardo sono probabilmente prudenti. Il problema potrebbe essere ben più ampio.

Per gli scienziati le cause sono molte: dal marketing incredibilmente sofisticato all’accesso sempre più facile a Internet e ai telefoni cellulari. Tutto questo starebbe consentendo all’industria del gioco d’azzardo di raggiungere più persone che mai. Tra queste, anche adolescenti e bambini più piccoli che sarebbero regolarmente esposti alla pubblicità di prodotti per il gioco d’azzardo in un modo che non ha precedenti. Heather Wardle, scienziata dell’Università di Glasgow e copresidente della commissione, ritiene che questa enorme minaccia globale per la salute pubblica affondi le sue radici nella rapida evoluzione del gioco d’azzardo. “La maggior parte delle persone pensa a un casinò tradizionale di Las Vegas o all’acquisto di un biglietto della lotteria quando pensa al gioco d’azzardo”, dice. “Non pensa a grandi aziende tecnologiche che implementano una varietà di tecniche per far sì che più persone si impegnino più frequentemente con una merce che può presentare rischi sostanziali per la salute, ma questa è la realtà del gioco d’azzardo oggi”, aggiunge. “Chiunque abbia un telefono cellulare ora ha accesso a quello che è essenzialmente un casinò in tasca, 24 ore al giorno. Marketing e tecnologia altamente sofisticati – continua – rendono più facile iniziare e più difficile smettere di giocare d’azzardo, e molti prodotti ora utilizzano meccanismi di progettazione per incoraggiare un coinvolgimento ripetuto e più lungo”.

Secondo i ricercatori, “la traiettoria di crescita globale di questo settore è fenomenale; collettivamente dobbiamo svegliarci e agire. Se rimandiamo, il gioco d’azzardo e i danni del gioco d’azzardo diventeranno ancora più ampiamente radicati come fenomeno globale e molto più difficili da affrontare”. Una revisione sistematica e una meta-analisi condotte per la commissione hanno stimato che il disturbo del gioco d’azzardo colpisce il 15,8% degli adulti e il 26,4% degli adolescenti che utilizzano prodotti da casinò o slot online, e l’8,9% degli adulti e il 16,3% degli adolescenti che utilizzano prodotti per le scommesse sportive. Secondo il rapporto, i casinò online e le scommesse sportive online sono due dei settori del gioco d’azzardo commerciale in più rapida espansione a livello mondiale. Secondo i ricercatori, il gioco d’azzardo commerciale è chiaramente associato a perdite finanziarie e al rischio di rovina finanziaria, ma è anche associato a problemi di salute fisica e mentale, rottura di relazioni e famiglie, aumento del rischio di suicidio e violenza domestica, aumento della criminalità contro la proprietà e le persone e perdita del lavoro.
I gruppi più vulnerabili sono gli adolescenti e i bambini, regolarmente esposti alla pubblicità di prodotti legati al gioco d’azzardo. Inoltre, l’azzardo è spesso incorporato nell’architettura dei videogiochi. “Dobbiamo agire per proteggere i bambini dai danni del gioco d’azzardo”, sottolinea Kristiana Siste, una degli esperti del rapporto. “Sappiamo che l’esposizione precoce al gioco d’azzardo aumenta il rischio di sviluppare disturbi (a esso legati, ndr) più avanti nella vita, e bambini e adolescenti sono particolarmente vulnerabili al fascino del denaro facile e ai design simili a giochi del gioco d’azzardo online”.

Il rapporto ha inoltre messo in guardia su come un ecosistema complesso abbia consentito all’industria multimiliardaria del gioco d’azzardo di promuovere i propri prodotti e proteggere i propri interessi. Questo include approcci innovativi di marketing digitale basati sulla “sorveglianza profonda” per indirizzare i consumatori online, nonché sponsorizzazioni diffuse di sport e media radiotelevisivi. Gli esperti hanno inoltre espresso preoccupazione per il modo in cui l’industria delle scommesse ha “ribaltato” le evidenze scientifiche sull’impatto del gioco d’azzardo, riformulando la questione degli effetti dannosi introducendo concetti come responsabilità individuale e libertà dei consumatori, influenzando in questo modo anche i processi politici sulla regolamentazione. “Mentre l’industria continua a promuovere il gioco d’azzardo come intrattenimento innocuo, paesi e comunità stanno sperimentando minacce sempre più gravi derivanti dai danni del gioco d’azzardo”, sottolinea Malcolm Sparrow, uno degli esperti che ha redatto il rapporto. “La commissione esorta i decisori politici a trattare il gioco d’azzardo come un problema di salute pubblica, proprio come trattiamo altre merci che creano dipendenza e sono dannose per la salute, come l’alcol e il tabacco”, concludono.

di Valentina Arcovio